Comunicato
stampa
Faccio riferimento all'articolo pubblicato a
p. 18 de "L'Arena" di oggi 2 aprile 2012 a firma "V.
Z." con il titolo "La squadra di Grandi gioca all'attacco", in
cui si dà notizia della conferenza stampa di presentazione della lista
"Daniele Grandi Sindaco", alla quale non ho partecipato per precedenti
impegni.
Non mi ha fatto piacere leggere, a proposito
di un altro candidato consigliere, che «si schiera cambiando squadra, come l’ex
assessore Alloro», inducendo nei lettori l'impressione, quanto mai lontana dal
vero, che io abbia voltato le spalle all'attuale amministrazione solo in scadenza di
mandato.
Vedere la mia esperienza personale accomunata
a quella di chi ha ritenuto di portare comunque a termine il quinquennio con
l’amministrazione uscente è, aldilà del rispetto dovuto ad ogni scelta individuale,
un falso storico che non fa giustizia dei fatti e dei continui tentativi messi
in atto da Avesani e compagnia da un anno e mezzo a questa parte per
delegittimarmi e cercare di far dimenticare ai Sammartinesi un triennio
apprezzato da tutti, caratterizzato da iniziative culturali innovative, non
ideologiche e di riconosciuto spessore, di cui tuttora si stanno raccogliendo i
frutti.
La mia esperienza amministrativa con Avesani è
cessata nell’autunno 2010, con la revoca – da parte del sindaco – delle deleghe
alla Cultura e al Personale. La fine annunciata di un rapporto da tempo logoro
che già aveva avuto una pesante svolta con la mia restituzione al sindaco della
delega alla Comunicazione, resa necessaria dall’assunzione diretta di impegni e
accordi da parte di Avesani senza consultare il sottoscritto né, tantomeno,
condividere natura e finalità di quelle scelte. Una decisione che ritenevo
doverosa e ritengo tuttora quantomai opportuna, considerato il livello al quale
è scesa la propaganda dell’amministrazione in scadenza.
Anziché rivendicare il merito delle iniziative
realizzate o messe in cantiere durante il mio mandato di assessore alla
Cultura, Avesani e i suoi yesmen le hanno ottusamente
disconosciute, evitando persino di citarle nei pedanti e talora discutibili
elenchi di opere fatte con i quali vorrebbero sviare l'attenzione degli
elettori da un mandato fatto più di fumo che di arrosto.
Per fortuna rimangono – ormai consegnati alla
storia – i segni intangibili dell’attività mia e di tutte le persone con le
quali ho avuto il piacere di collaborare, tra i quali ricordo:
- il prolungamento delle sere di apertura della biblioteca;
- l’allestimento multimediale della sala conferenze e l’arredamento dello spazio seminterrato in occasione del quarantennale della fondazione della biblioteca medesima;
- l’avvio delle mostre d’arte “Artisti a San Martino”;
- le visite guidate al territorio;
- la pubblicazione di sette libri dedicati alla storia e alla cultura di San Martino Buon Albergo e delle sue frazioni tra cui – fondamentali per la cultura non solo sammartinese – i volumi e i documentari sull’emigrazione di nostri concittadini nel Novecento e sull’attuale immigrazione straniera;
- l’ideazione della collana degli “Appunti sammartinesi” dedicata alle pagine ancora poco conosciute ma importanti della nostra storia;
- il potenziamento delle rassegne teatrali invernali;
- la realizzazione di una rassegna teatrale estiva a cui non è bastato cambiare il nome per modificare paternità e caratteristiche del progetto;
- gli appuntamenti settimanali dei “Mercoledì in biblioteca”;
- la valorizzazione – con la creazione dell’Arena estiva in piazzale Maestri del Lavoro – di uno spazio centralissimo dimenticato per troppi anni;
- l’avvio di un percorso di grande valore sociale e culturale come la “Festa Senegalese”;
- il ciclo molto apprezzato di incontri del “Music Club”;
- l’“Open day” di presentazione dei cartelloni delle rassegne teatrali invernali;
- gli spettacoli dedicati a Pietro Piazzola e a Romolo Nicolis, che hanno portato all’intitolazione di altrettante vie del paese;
- il debutto di tanti giovani artisti sammartinesi;
- l’avvio del sempre affollatissimo “Concerto di Buon Anno”.
Il tutto in continuità d'intenti ma anche con l'appoggio e la partecipazione diretta di Roberto Brangian ed Egidio Zusi, che mi hanno preceduto nell'incarico
di assessore alla Cultura.
A proposito del "Concerto di Buon
Anno", mi spiace per la nostra comunità che, nell’affannoso quanto - spero - inutile tentativo di farmi dimenticare
e di poter rivendicare qualcosa sentito come proprio, Avesani e la persona
che mi ha sostituito non abbiano rinnovato per un altro triennio,
nonostante la giunta si fosse già dichiarata d'accordo ed io avessi incassato
anche l'esplicito assenso delle minoranze, la convenzione con l’Orchestra
Sinfonica della Provincia Veronese "Italo Montemezzi" diretta dal
maestro Giuliano Bertozzo, che così tanto ha contribuito al lancio e al
consolidamento di questo progetto di cultura musicale.
Senza nulla togliere alla professionalità dei
musicisti che si sono esibiti lo scorso gennaio sotto l’etichetta pomposa
quanto posticcia di “Ensamble Orchestrale San Martino”, strumenti inconsapevoli
della propaganda di Avesani, credo che gli appassionati non scorderanno mai di
aver avuto il privilegio di ascoltare a San Martino Buon Albergo, con Bertozzo e la sua splendida “Montemezzi”, un vero talento come il giovanissimo
direttore d’orchestra Andrea Battistoni pochi mesi prima che debuttasse
all’Arena di Verona e quest'anno alla Scala di Milano.
Questo mentre Avesani e Castagna raccontano di
«aver portato Chagall in Musella» e sbandierano come progetto culturale la
creazione del corpo delle majorettes che, per inciso, analogamente alla maggior
parte delle promesse di questa amministrazione, esistono solo sulla carta.
San Martino Buon Albergo, 2 aprile 2012
Roberto Alloro