Aria di festa, ieri sera in
sala consiliare, come si addice al primo Consiglio comunale dopo le elezioni.
Si festeggia, com’è giusto che sia, la vittoria elettorale. Il Sindaco presta
giuramento (applausi convinti del pubblico e dell’intero Consiglio comunale),
viene eletto all’unanimità il nuovo Presidente del Consiglio (Giulio Furlani)
che ringrazia con un breve discorso di insediamento tutto legato ai temi della
collaborazione e del rispetto dei regolamenti.
Poi si presentano gli
Assessori e le rispettive deleghe. Ai singoli componenti della Giunta viene
lasciato lo spazio per un breve discorsetto di ringraziamento. Qualche
congiuntivo in libertà (ma l’emozione davvero la fa da padrone) e tanti
applausi per tutti. Poco prima, per l’elezione del Presidente, si erano fatti
prendere dall’emozione anche i “commessi”,
che – smarrita l’urna elettorale – rimediano con una scatola di
scarpe trovata nello sgabuzzino. Pazienza, la prossima volta si farà meglio.
Grandi sorrisi e clima di
festa, come detto. E via con i primi sei punti all’ordine del giorno, inerenti questioni legate all’insediamento del nuovo Consiglio. Insomma, festa.
Poi si arriva al numero
sette, un argomento aggiunto all’ultimo minuto per il quale si è reso
necessario integrare l’ordine del giorno. Capita, quando le cose sono urgenti.
Il Sindaco illustra
il provvedimento e poi prende la parola il consigliere Alloro. Una breve
introduzione e a seguire, con lo sguardo al foglio (forse un po’ di emozione),
pone 5 domande. Eccole:
- Quali siano le
motivazioni che spingono l’Amministrazione ad apportare questa modifica alla
struttura degli Uffici comunali; ossia quali siano le criticità emerse e quali i benefici
attesi dal provvedimento in discussione;
- Quante Aree
verranno previste e quante verranno effettivamente istituite;
- Attraverso quali
modalità verranno individuati i dirigenti o il dirigente;
- Se l’introduzione dei dirigenti o del dirigente comporterà un aggravamento dei costi per il personale;
- Se ciò avverrà
senza aumento di spesa, come conta l’Amministrazione di reperire le risorse
economiche e finanziarie necessarie.
Risponde il Sindaco
(l’Assessore alla risorse umane tace per l’intera discussione).
"Partiamo
dalla fine – esordisce Avesani – questa cosa la vogliamo fare per
risparmiare… riteniamo che la macchina del Comune sia una macchina che non
funziona benissimo". E allora, continua, bisogna subito mettere mano alla
struttura affinché "funzioni meglio, sia più efficiente e perché costi
meno".
Al termine Alloro fa notare al Sindaco che non ha risposto alle prime tre
domande. Avesani chiede che siano ripetute (le stesse già riportate sopra) e
poi sentenzia: "A questo non rispondo perché è un processo alle
intenzioni".
Interviene il
consigliere Braggion e chiede se hanno già in mente quali Aree, come
strutturarle, come intendono fare per risparmiare soldi e per non spenderne di
più. "Per risparmiare – riprende Avesani – bisogna puntare all’efficienza,
per puntare all’efficienza c’è bisogno di uno strumento che ci permetta di
ridefinire l’organizzazione dell’ente… prima dobbiamo preparare lo strumento
perché questo avvenga o non avvenga, non è detto che avvenga, può darsi che non
avvenga". Più chiaro di così...
Noi pensiamo che avverrà, tranquilli che avverrà, altrimenti non aveva senso far approvare questa delibera di corsa, prima del bilancio, ma non
vogliamo fare processi alle intenzioni.
Intanto il sorriso
del Sindaco si è fatto un po’ meno spumeggiante, le domande forse non se le
aspettava, forse pensava di poter metter lì, nel primo Consiglio, una cosa
importante come la modifica della struttura dell’ente e che nessuno chiedesse chiarimenti.
Adesso vedremo
quali saranno i prossimi passi. E soprattutto come Avesani intende risparmiare
soldi e aumentare l’efficienza.
In chiusura,
intervento politico e programmatico del capogruppo di minoranza, consigliere
Daniele Grandi, che rivendica il ruolo di controllo della minoranza, incita l’Amministrazione
a privilegiare i fatti più dell'immagine, stigmatizza la lettera calunniosa ricevuta da molte famiglie sammartinesi negli ultimi
giorni della campagna elettorale e mette a disposizione di chi lo desideri la
propria fedina penale e l’estratto dal casellario giudiziale.
Il Sindaco
ribadisce il biasimo suo e della sua Lista per il fatto esecrabile. Poi, forse
dimentico che analoghi interventi “politici” erano stati fatti pochi minuti
prima – tra gli applausi – da alcuni dei suoi Assessori, consiglia a Grandi di
ricordarsi che “la campagna elettorale è finita”. Fine del volemose ben e
fine del Consiglio.