giovedì 28 marzo 2013

La commissione regionale VIA "accolta" a Ca' Vecchia

Come deciso nel corso dell'assemblea di lunedì scorso indetta dai consiglieri della Lista Grandi, il sopralluogo del nucleo istruttorio della commissione regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale al sito dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto di Adige Ambiente è stato accolto da un nutrito comitato di cittadini decisi a manifestare la propria contrarietà al progetto.

I primi erano già davanti ai cancelli della discarica di Ca' Vecchia ben prima delle 9 e presto il gruppo si è fatto numeroso. "Armati" di striscioni, cartelloni e padelle, si sono ritrovati, uno accanto all'altro, residenti, cittadini, agricoltori e attivisti delle associazioni. Sul posto anche i consiglieri comunali di San Martino Buon Albergo Alloro, Braggion, Grandi,  Ottolini - tutti della Lista Grandi - e i consiglieri regionali Fasoli (PD), Bonfante (PD) e Cappon (Lega Nord).

Alle 9:30 sono arrivate le delegazioni dei Comuni di San Martino, San Giovanni Lupatoto e Zevio. Il sindaco di San Martino, Avesani, si è diretto verso i manifestanti sbandierando, presumibilmente, la lettera inviata a Zaia di cui si è avuta notizia ieri, ma questo non lo ha salvato dai fischi e dai "buuu" che salutano le sue più recenti uscite pubbliche.

Finalmente, accompagnati dai dirigenti di Adige Ambiente e Progeco, i commissari e il folto gruppo di amministratori hanno varcato il cancello della discarica. L'incontro è stato tutto dedicato all'esposizione del progetto da parte dei tecnici di Adige Ambiente. Ai commissari regionali, tra i quali c'è anche il sammartinese Roberto Penazzi, è stata proposta la presentazione già offerta ai consiglieri comunali nell'incontro a porte chiuse di gennaio.

Da registrare la disponibilità del coordinatore del nucleo istruttorio della commissione ad accettare, come accaduto per la discarica di Pescantina, la presenza al tavolo di rappresentanti delle associazioni dei cittadini, purché improntata al confronto civile e allo scambio propositivo di idee. Un'opportunità che registriamo con piacere e segnaliamo alle associazioni che fin dall'inizio si sono impegnate su questo fronte.

Nessuno mette in dubbio che la strada del trattamento dei rifiuti e del recupero delle materie prime che essi contengono sia un valido contributo alla soluzione di uno dei maggiori problemi della nostra società. 
Quello che la gente non vuole è un nuovo insediamento industriale in un contesto ambientale delicatissimo e già pesantemente pregiudicato da arterie di grande comunicazione, centri commerciali, inceneritore e discarica.

Perché di questo si tratta, secondo la stessa dirigenza di Adige Ambiente: far diventare l'impianto attuale, da essi stessi definito "artigianale" e "semplice magazzino", un impianto industriale moderno e concorrenziale. Al prezzo, aggiungiamo noi, di altri 25mila metri quadrati di suolo cementificato e impermeabilizzato, di un incremento di passaggi di mezzi pesanti, di nuove immissioni di inquinanti nell'atmosfera, del concreto rischio - esperienza purtroppo insegna - di creare le condizioni per ulteriori insediamenti.

San Martino Buon Albergo, per finanziare i costi della bonifica della discarica abusiva aperta negli anni Sessanta, ha dovuto accettare l'apertura della discarica di Ca' Vecchia. A distanza di tanti anni la bonifica, purtroppo, non è ancora completata e la montagna di rifiuti è cresciuta, di ampliamento in ampliamento, come un ventre gravido.

Se quel sacrificio era giustificato da un interesse ritenuto superiore dagli amministratori che si sono succeduti a Palazzo Ferruzzi, cosa ci muove oggi ad accettare questo nuovo impianto? A chi serve?
Forse che Adige Ambiente contribuirà al completamento della bonifica della discarica di Ca' Vecchia?
Non ci risulta: è stato ribadito stamattina che Adige Ambiente e Progeco sono soggetti diversi, per cui - per quello che ne capiamo noi - Progeco con la discarica guadagna ma bonifica, mentre Adige Ambiente con il nuovo impianto guadagna e basta. Se ci sbagliamo qualcuno ce lo dica.

Adige Ambiente vuole valorizzare il proprio impianto "artigianale" di San Martino ingrandendolo e potenziandolo per sfruttare il know how sviluppato in altri impianti, mettere in atto economie di scala ed approfittare della vicinanza della discarica di Progeco per i rapporti ammessi dalla legge. Un fine economico, di profitto, assolutamente legittimo per una impresa.

Ma qui siamo di fronte ad un progetto che deve ottenere, per essere realizzato, una variante rispetto a tutti gli strumenti urbanistici e di pianificazione del territorio esistenti, che non prevedono alcuna possibilità di edificare in quel luogo che, anzi, è tutelato proprio per il suo valore ambientale e naturalistico, inserito com'è in un contesto quasi unico come quello delle risorgive e dei corsi d'acqua di Campalto e Mambrotta. Un progetto, inoltre, che andrebbe ad aggravare una soma già pesante e poco sostenibile.

Non si poteva evitare di erodere altri terreni agricoli vergini? Adige Ambiente non poteva acquistare e riqualificare una delle tante aree industriali dismesse di cui purtroppo è ricco il Nordest, San Martino compresa?

In ogni caso, visto che - lo ripetiamo - non lo abbiamo capito, qualcuno vuole spiegare quale vantaggio hanno i cittadini di San Martino, Zevio, San Giovanni Lupatoto e Verona a tollerare il nuovo impianto, a parte il miraggio di qualche decina di posti di lavoro? E se ad un livello politico e amministrativo più alto si deve valutare l'interesse generale più del particolare, non si dovrà prestare altrettanta attenzione alla necessità, non più procrastinabile, di un contenimento del consumo del territorio denunciato anche recentemente dalle organizzazioni degli agricoltori ?







martedì 26 marzo 2013

Ca' Vecchia: cosa ne pensa davvero Avesani?

Dopo la sacrosanta delibera di Consiglio Comunale di giovedì 21 marzo, Avesani, De Santi e Gaspari hanno prontamente distribuito un volantino nel quale esaltano le proprie caratteristiche di amministratori che sono "per i fatti e non per le parole al vento".

Si tratta di un futile quanto inutile tentativo di nascondere una realtà sotto gli occhi di tutti: Avesani e i suoi sono stati presi in contropiede. Fino a quando hanno potuto non ne hanno parlato, del megaprogetto. Lo hanno fatto solo quando sono stati costretti.

Da quel momento in poi, il sindaco ha rilasciato oculate dichiarazioni studiate ad arte per dire "nì".
A molti Avesani ha dato fino all'ultimo l'impressione di pensare ad una soluzione diversa da quella poi assunta dalla Giunta e ratificata dal Consiglio. Come, per esempio, autorizzare l'insediamento dell'impianto senza la linea di fusione del metallo.

Ci sono volute le scelte contrarie dei sindaci di San Giovanni Lupatoto e Zevio, le sussurrate tensioni interne alla maggioranza e, soprattutto, l'energica mobilitazione delle associazioni e dell'opinione pubblica, per fargli tirare i remi in barca.

Che Avesani abbia cambiato idea lo pensano in tanti. Basta leggere le tante dichiarazioni che lui, uomo di fatti e non di parole al vento, ha rilasciato ai giornalisti dopo che la patata bollente gli è stata depositata tra le mani.

Ne sono convinti anche i consiglieri della Lista Grandi che ieri sera, a Case Nuove, hanno incontrato la cittadinanza. Era la prima volta che le persone avevano la possibilità di dialogare pubblicamente con dei consiglieri comunali su questa problematica così importante.

E i consiglieri non erano quelli della maggioranza, né gli assessori, tantomeno il sindaco. Lo stesso sindaco che, è stato riferito ieri sera da alcuni degli interessati, il 20 febbraio ha ricevuto in Municipio un gruppo di residenti di Case Nuove e li avrebbe tranquillizzati prospettando i benefici derivanti dalla nascita dell'impianto a partire dalla sostituzione gratuita delle caldaie e dalla consistente diminuzione dell'inquinamento esistente (!).

Nella prima parte della serata i consiglieri Roberto Alloro, Marco Braggion e Daniele Grandi hanno ripercorso puntualmente tutte le tappe del progetto fino alla seduta del Consiglio Comunale del 21 marzo scorso e poi hanno illustrato le problematiche ambientali e urbanistiche che hanno determinato il gruppo Lista Grandi a mobilitarsi e votare contro l'impianto.

Ma si è trattato soprattutto di un'occasione di ascolto, nata per dare la possibilità a cittadini e residenti di fare domande sulle procedure e sugli strumenti di partecipazione, di esporre dubbi, timori e speranze.
"E adesso cosa si può fare per fermare il progetto?". Questa la domanda ricorrente.

Nasce dal pubblico la proposta di una raccolta di firme contro l'impianto da inviare alla Regione Veneto, perché sia chiaro che la popolazione, in nome della quale da Palazzo Ferro-Fini si "governa il territorio", quell'impianto non lo vuole in quanto tra autostrada, tangenziale, Alta Velocità in arrivo, discarica e inceneritore il nostro paese ha già dato. Raccolta firme da proporre non solo agli abitanti delle zone limitrofe a Ca' Vecchia, ma anche a tutti gli abitanti di San Martino e dei Comuni limitrofi.
E poi? Manifestazioni, magari ad iniziare dal 28 marzo, quando è annunciato il sopralluogo della Commissione regionale di Valutazione di Impatto Ambientale.

Il capogruppo Grandi riferisce che il parlamentare sammartinese PD Gianni Dal Moro intende presentare sulla problematica un'interrogazione al ministro dell'Ambiente. Dal pubblico si sollecita l'intervento in Regione del consigliere regionale leghista Bruno Cappon.

Viene subito scartata la proposta dell'ex consigliere comunale PDL Marinelli di occupare la tangenziale. "Le iniziative debbono tutte mantenersi nell'ambito della legalità" - tuona l'ex consigliere Giovanni Galvani dal pubblico - "perché è con i mezzi previsti dalla legge che vogliamo sconfiggere questo progetto". Applausi convinti.

I consiglieri della Lista Grandi si mettono a disposizione con tutti gli strumenti previsti dal regolamento comunale per costringere Avesani e la sua amministrazione a dare corpo e significato alla contrarietà al progetto Adige Ambiente espressa in Giunta e ribadita in Consiglio Comunale.

Anche ieri sera hanno vinto partecipazione e trasparenza. Peccato che il sindaco e i suoi consiglieri non ci fossero. E continuino ad evitare l'incontro pubblico con la cittadinanza.

Perché loro fanno i fatti. A parlare con le persone in assemblea aperta a tutti ci vanno i consiglieri della Lista Grandi.

Avesani, De Santi, Gaspari, Brusco: rappresentano solo se stessi o anche i partiti di cui sono espressione, PDL, Lega Nord, UDC? Avesani esprime la posizione solo sua o anche quella del vicecoordinatore provinciale del PDL?

PDL, Lega Nord e UDC, che a San Martino si sono pronunciati contro il nuovo impianto di Ca' Vecchia, come voteranno dalle poltrone della Provincia di Verona e della Regione?

Saranno coerenti e voteranno contro oppure assisteremo al comodo teatrino già visto su Ca' del Bue, quando PDL e Lega di San Martino sfilavano contro le decisioni prese dai colleghi di partito a Palazzo Barbieri?

Vedremo.

Siccome anche noi siamo attenti a fatti, li ricordiamo assieme qui sotto.
































giovedì 21 marzo 2013

San Martino dice NO al nuovo impianto di Ca' Vecchia

Primo, importantissimo risultato della pressione esercitata dall'opinione pubblica e dai consiglieri comunali di minoranza: l'Amministrazione comunale ha votato ieri sera all'unanimità un atto di indirizzo CONTRARIO al nuovo impianto di Adige Ambiente a Ca' Vecchia.

In una sala consigliare gremita come non mai, con tantissima gente assiepata fino all'ingresso dell'edificio, è andata in scena la débacle della Giunta e della maggioranza, costretta in fretta e furia a rimediare ad un silenzio durato troppo a lungo.

L'azione concentrica delle persone, delle associazioni, dei comitati e dei consiglieri di minoranza ha avuto successo e ha costretto Avesani e i suoi assessori a venire allo scoperto pronunciandosi negativamente al progetto e dando incarico agli uffici di predisporre le osservazioni negative da inviare in Regione.

Il lungo applauso liberatorio che ha accolto il voto del Consiglio e gli altrettanto sonori "buuuuu" che hanno stoppato l'accenno del sindaco Avesani ai (presunti) "molti posti di lavoro perduti" la dicono lunga sul clima che si respirava in sala.

Costretto a convocare il Consiglio Comunale sull'argomento prima di quanto desiderasse da una mozione strategica presentata dai consiglieri di minoranza il 19 febbraio - e dunque da discutere entro e non oltre 30 giorni, come prevede il regolamento - Avesani non ha potuto fare altro che prendere atto della cattiva aria che tira sul progetto e votare contro.

Dopo aver inutilmente cercato di posticipare la convocazione del Consiglio, la Giunta, per evitare di farsi prendere in contropiede, ha pensato ad una propria mozione da contrapporre a quella della minoranza, che aveva chiesto l'organizzazione di incontri pubblici urgenti per informare la popolazione sul progetto del nuovo impianto.

Ma i tempi stringevano. Nel frattempo, l'opinione pubblica ha cominciato a muoversi decisamente in senso contrario all'impianto, anche grazie all'attività di informazione e sensibilizzazione svolta da diverse associazioni e comitati spontanei con serate a tema, distribuzione di volantini e comunicazioni sui social network.

Così, con l'acqua alla gola, il 20 marzo - il giorno prima del Consiglio Comunale convocato per il 21 marzo - la Giunta ha deliberato (delibera n. 45) un atto di indirizzo con il quale incarica gli uffici comunale a predisporre tutte le osservazioni tecniche suffragando il PARERE NEGATIVO espresso dalla Giunta e di predisporre un'adeguata informazione alla cittadinanza.

Esattamente quello che chiedeva la minoranza.

Il 21 marzo, stesso giorno del Consiglio, il capogruppo di maggioranza ha protocollato la mozione con la quale il Consiglio Comunale approva gli indirizzi e il diniego espressi dalla Giunta.

La mozione e copia della delibera n. 45 alla quale si riferisce, che per regolamento avrebbero dovuto essere depositate, messe all'ordine del giorno e portate a conoscenza dei consiglieri in tempo utile, ci sono stata consegnate a mano nel corso della seduta, sicché per tutta la prima  parte della discussione Avesani e gli assessori che sono intervenuti facevano riferimento ad atti che conoscevano soltanto loro!

Ancora adesso, mentre stiamo scrivendo queste righe (ore 0:45 del 22 marzo 2013), la delibera n. 45 del 20 marzo 2012 non è pubblicata all'Albo Pretorio on-line, che si ferma alla n. 43 del 12 marzo 2012.

Comunque, per evitare di buttare il bambino con l'acqua sporca, abbiamo sorvolato - non senza farla notare al segretario comunale - sulla scarsa ortodossia della procedura e abbiamo badato al sodo.

Dopo le dichiarazioni lette sui giornali, che lasciavano intendere una contrarietà solo parziale del sindaco Avesani, con la possibilità che l'impianto venisse comunque approvato magari senza (per ora) la linea M8 dei forni pirometallurgici ("l'attuale progetto non verrà approvato" - L'Arena del 16 gennaio; "così com'è oggi è certo che da noi non passerà" - L'Arena del 17 gennaio; "restiamo convinti che il lotto M8 non si debba realizzare, diversa è invece la parte del progetto che riguarda lo stoccaggio e la selezione dei rifiuti" - L'Arena del 13 marzo), la Giunta ha valutato l'impianto "insostenibile per il nostro territorio sia dal punto di vista delle emissioni inquinanti che dal punto di vista urbanistico".

Anche in questo caso sono le tesi della minoranza, che nel corso degli incontri di presentazione del progetto da parte di Adige Ambiente ai consiglieri comunali ha sempre posto l'accento sull'assoluta incompatibilità dell'impianto rispetto al luogo in cui esso si sarebbe andato ad insediare oltre che sull'ulteriore inquinamento causato ad un territorio che ha già dato. Senza parlare dell'incompatibilità anche riguardo agli strumenti di pianificazione edilizia ed urbanistica sia regionali sia comunali, a cominciare dal PAT voluto da Avesani e approvato solo pochi mesi fa.

Scontato, quindi, il voto: mozione della minoranza respinta, mozione  della maggioranza approvata all'unanimità. Ciò che conta è il risultato. Rimaniamo convinti che senza l'azione di tutti, ciascuno per il proprio ruolo, non ci si sarebbe arrivati così in fretta e, forse, nemmeno ad un "no" così netto.

Per il resto, solito gioco delle parti, con la maggioranza in evidente affanno che cerca di salvare la faccia attaccando e il sindaco che minaccia querele contro  coloro i quali avrebbero diffuso volantini contenenti affermazioni ritenute diffamanti ("e se questa persona è in sala farebbe bene a chiedere scusa") e la minoranza che gioca al gatto col topo, sapendo di aver prima e meglio interpretato il proprio di ruolo di rappresentanza dei sentimenti e dei timori della comunità.

Ieri sera hanno vinto i cittadini, hanno vinto le persone, ha vinto la voglia di trasparenza e di partecipazione ad una scelta cruciale per la vita della collettività. Ha perso il tatticismo, il paternalismo, il "meglio non creare allarmismi", il "divide et impera", la politica degli annunci.

Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra continua. Era fondamentale un pronunciamento negativo e lo abbiamo ottenuto. L'esito dell'ormai prossima delibera di Consiglio, che sancirà formalmente l'opposizione al progetto, arriverà tra breve e l'esito, dopo l'atto di indirizzo votato ieri,  dovrebbe essere scontato, a meno di clamorose retromarce.

L'attenzione e l'informazione, però, non devono calare, perché il pronunciamento definitivo sul progetto compete alla Regione e sappiamo bene come sia difficile fermare certi treni quando sono in corsa. L'esperienza di Ca' del Bue insegna. E i terreni su cui l'impianto dovrebbe sorgere sarebbero già stati acquistati.

Rimane confermato, dunque, l'incontro pubblico di informazione organizzato dai consiglieri di minoranza lunedì 25 marzo alle ore 20:45 presso la scuola Todaro di Case Nuove.

Avanti, che tutti assieme ce la facciamo!