giovedì 29 novembre 2012

Finalmente una prospettiva vera per Villa Il Girasole


Su L'Arena di oggi si legge una bella notizia per Marcellise e per San Martino Buon Albergo: la Fondazione Cariverona diventa, di fatto, soggetto di riferimento della Fondazione Angelo e Lina Invernizzi e, quindi, di Villa Il Girasole. Finalmente, dopo tante parole, sembra che sia la volta delle cose concrete.
Complimenti soprattutto alla signora Lidia Invernizzi, che con tenacia invidiabile e accorta lungimiranza ha trovato uno sbocco felice a questa vicenda.
L'epoca degli annunci, del faremo, è finita.
Fine ai protagonismi, più mediatici che sostanziali, del sindaco di San Martino Buon Albergo, al quale gli attori dell’operazione non hanno assegnato alcun posto nella nuova Fondazione. Nessun rappresentante del Comune di San Martino Buon Albergo siede, infatti, nel consiglio di amministrazione. Qualcosa vorrà pur dire. Un autentico schiaffo per chi si è sempre proposto come motore e demiurgo di tutto quanto accadeva intorno alla Villa.
Facile immaginare che ci saranno, tra la Fondazione e il Comune, collaborazioni e convenzioni. Il presidente Paolo Biasi parla già di contatti avviati col sindaco di San Martino, ma l’accesso alla sala comando per Avesani sembra preclusa.
Fine anche, pare, dei fumosi progetti che volevano fare della villa un centro studi internazionali per le energie rinnovabili. Il futuro del Girasole torna ad essere quello per cui quel patrimonio è naturalmente vocato, cioè un centro di cultura, d’arte, di formazione e istruzione. Parole che fanno a pugni con gli indirizzi della giunta Avesani.
C’è da giurare che nei prossimi giorni cronisti zelanti cercheranno di lucidare un po’ l’immagine del sindaco con il solito articoletto. Chiacchiere. I fatti, quelli veri, li fanno altri. Prima tra tutti la signora Lidia Invernizzi, alla quale vanno ancora una volta i complimenti, un sincero riconoscimento per il lavoro fatto e per aver conservato un patrimonio tanto prezioso. A lei sì andrebbe consegnato il riconoscimento civico Il Martino.

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mercoledì 28 novembre 2012

Mozione Bedeschi: la (motivata) congiura del silenzio

Il Consiglio comunale dello scorso 16 novembre è durato poco più di un'ora.
Metà della seduta è stata occupata dal serrato dibattito tra maggioranza e minoranza sulla mozione per il ripristino dell'installazione artistica sulla facciata della Biblioteca comunale, l'altra metà ai restanti cinque punti all'ordine del giorno.
L'attività conoscitiva che abbiamo svolto presso gli uffici del Comune ha smontato inesorabilmente, una dopo l'altra, tutte le scuse via via affastellate da Avesani e Castagna per evitare di ripristinare l'opera d'arte com'era e dov'era.
Alla fine, dopo che Castagna e De Santi hanno sparato invano le loro debolissime cartucce e il tentativo di "mediazione" del presidente del Consiglio Furlani è fallito, è uscito allo scoperto Avesani, che ha finalmente fatto capire ciò che era chiaro fin dall'inizio.
Cioè che a San Martino si fa quello che vuole lui, quando vuole lui. A prescindere da qualsiasi valutazione di opportunità, di coerenza, di decoro dell'istituzione che rappresenta, di rispetto per le persone e per le aziende. Lui quella scultura sulla biblioteca non la vuole. Punto. Perché rimetterla a posto significherebbe ammettere di aver sbagliato. Figurarsi poi se a chiederlo è l'opposizione: non sia mai.
Inutile cercare traccia di quello che è successo in Consiglio: la trascrizione del dibattito non viene più fatta, la registrazione della seduta non viene messa on line, L'Arena ha pubblicato il solito articolone in cui si parla,  fatalità, solo del punto all'ordine del giorno gradito al sindaco e al vicensindaco. Della mozione non una riga. Tutto normale, insomma, e ampiamente previsto.
Abbiamo chiesto più volte al presidente del Consiglio Furlani di pubblicare on line la registrazione della seduta consiliare, ma alla richiesta è stato opposto il solito muro di gomma dei vedremo, forse, chissà.
Noi pensiamo, invece, che ascoltare quanto accade in Consiglio sia estremamente significativo, perché solo così è possibile rendersi conto, al di là degli slogan e dei servizietti compiacenti, della pasta di cui sono fatti i nostri amministratori e del modo in cui vivono il ruolo che ricoprono.
In questo senso, come è stato detto, il comportamento di Avesani & C. circa l'installazione della biblioteca comunale è  davvero emblematico.
Questa è la nostra trascrizione di quanto è stato detto in aula:

 Furlani: Passiamo al punto numero 3 [all’ordine del giorno] che è discussione di una mozione presentata dal gruppo di minoranza – o meglio presentata dal consigliere Roberto Alloro però con una firma unitaria. La mozione è relativa… è la mozione del tubo, scusa no del tubo, del tubo verde, quello dell’installazione luminosa dell’artista Manuela Bedeschi sulla facciata della biblioteca comunale Don Lorenzo Milani. Penso che il consigliere Alloro darà lettura, grazie.
Alloro: Se si potesse cancellare, magari, tornerei indietro, perché definire “un tubo” l’opera d’arte mi pare…
Furlani: E’ un mio errore.
Alloro: Una brevissima premessa. Nell’aprile 2007 l’Amministrazione comunale ha organizzato questa manifestazione, “Itinerarte. Itinerari diversi nell’arte contemporanea” [mostra il catalogo]. Nell’aprile 2007 l’autrice di una di queste installazioni, Manuela Bedeschi, propone di realizzare e installare sulla facciata della biblioteca comunale a spese della ditta Fimauto – che è presente in sala, rappresentata -  in occasione del 25° anno di presenza a San Martino Buon Albergo appunto l’opera di cui stiamo parlando e di donarla alla comunità di San Martino Buon Albergo stessa. Nella giunta del 24 maggio 2007 viene accolta la proposta della signora Bedeschi. Il 25 maggio 2007, quindi tre giorni prima delle elezioni, alcuni giorni prima delle elezioni, l’assessore Brangian, assessore alla Cultura, accetta formalmente la donazione. Nell’ottobre 2009 l’opera viene rimossa e irrimediabilmente danneggiata. E ora dò lettura della mozione.
Oggetto: Ripristino dell’installazione luminosa dell’artista Manuela Bedeschi sulla facciata della biblioteca comunale don Lorenzo Milani.

MOZIONE
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che nella seduta di Consiglio Comunale del 16/11/2009 il sindaco Avesani, rispondendo ad interpellanza del consigliere Lonardi in merito alla rimozione dell’opera d’arte in oggetto ha dichiarato testualmente che «è stata una decisione frettolosa motivata dalla non conoscenza e del valore artistico dell’opera e del contesto del quale essa è frutto. A seguito delle sollecitazioni pervenuteci (…), la scelta è stata riportata all’attenzione della Giunta che ha giustamente riconsiderato la scelta operata ed ha subito dato mandato all’Assessore alla Cultura di prendere contatti con l’artista per verificare la possibilità di ricollocare l’opera al suo posto»;
Dato atto che la Giunta Comunale, con delibera n. 11 del 21/01/2011 esecutiva a norma di legge, «per sottolineare la necessità di provvedere per rispetto dell’artista, per abbellire la facciata e per ricreare il gradevolissimo effetto visivo del neon acceso nelle ore serali», ha invitato il responsabile dell’Ufficio competente ««ad attivarsi affinché l’opera artistica realizzata dalla Signora Manuela Bedeschi venga riprodotta e ricollocata sulla facciata dell’edificio che ospita la biblioteca comunale»;
Considerato che nel Consiglio comunale del 15/03/2012, rispondendo ad una successiva interpellanza del consigliere Lonardi relativa alla mancata esecuzione della citata delibera di Giunta, il Sindaco ha dichiarato quanto segue:
a)     «Poiché all’epoca della donazione il Consigliere Lonardi era Sindaco, sarebbe meglio chiarire a lui il motivo per cui questa opera d’arte non risulta nel patrimonio del Comune né quale bene mobile, né immobile. Non risulta agli atti alcun riscontro della donazione della signora Bedeschi e come lui stesso sa, ogni donazione, anche di modico valore, deve essere accettata dall’ente ed entrare nel patrimonio dell’ente (articolo 782 del Codice Civile) altrimenti la donazione è nulla»;
b)     «di fronte ad un’ingente spesa da fare ricadere sui cittadini che rappresento, mi sono posto una domanda: “Ma se è un’opera d’arte, alla donazione sarà seguita l’accettazione, all’accettazione sarà seguita l’acquisizione nel patrimonio dei beni mobili e ricadrebbe nella copertura assicurativa in essere per il patrimonio comunale.” Ecco Consigliere Lonardi, quando Lei era Sindaco tutto ciò non è avvenuto. Alla data odierna di attestazione scritta anche dell’ufficio economato non risulta, né mai accettata l’opera donata, né entrata nel patrimonio del Comune. A ciò segue che all’accidentale rottura non ha potuto seguire neppure la denuncia assicurativa per il risarcimento. Le pare opportuno che per tutte queste mancanze della sua ex Amministrazione noi oggi facciamo ricadere sui cittadini la spesa di tale bene?»;
Dato atto che dall’esame degli atti è emerso quanto segue:
a)     la formale accettazione della donazione dell’opera d’arte è avvenuta con lettera a firma dell’assessore alla Cultura Roberto Brangian prot. 2591 del 25/05/2007 conseguente ad analoga direttiva di Giunta comunale;
b)     come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17962 del 5/10/2012, non esiste alcun elenco di monumenti ed opere d’arte iscritte al patrimonio comunale al quale si sarebbe dovuta aggiungere l’installazione artistica in parola;
c)     che, in ogni caso, eventuali atti prodromici all’iscrizione di tale cespite al patrimonio comunale successivi alla data 27/05/2007 sarebbero stati di competenza dell’amministrazione insediatasi in data 1/06/2007;
d)     come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17801 del 4/10/2012, non esiste alcuna corrispondenza intercorsa con la compagnia assicurativa in merito all’opera d’arte di cui si tratta;
Dato atto che non risulta fondata, pertanto, nessuna delle circostanze burocratico-amministrative addotte dal sindaco Avesani a motivazione del mancato ripristino dell’opera d’arte;
Considerato che tali motivazioni asseritamente ostative sono comunque tutte posteriori sia al Consiglio del Comunale del 16/11/2009, sia alla delibera di Giunta Comunale n. 11 del 21/01/2011, con le quali il Sindaco e la Giunta hanno assunto pubblicamente e formalmente precisi ed irrevocabili impegni circa il ripristino dell’opera d’arte;
Ritenuto che, in ogni caso, la tutela del patrimonio storico-artistico e monumentale della comunità non possa essere affidata unicamente ai rimborsi assicurativi eventualmente spettanti, ma sia preciso dovere dell’amministrazione comunale farsene carico almeno con la stessa cura e sollecitudine prestata alla manutenzione di altri beni pubblici;
Valutata la modesta entità della spesa a carico dell’Ente, pari a circa 2000 euro;
Ritenuto non ulteriormente procrastinabile rimediare al depauperamento del patrimonio artistico della collettività derivante dalla rimozione e dal danneggiamento dell’opera, con ciò onorando gli impegni assunti dal Sindaco in Consiglio Comunale e dalla Giunta con propria delibera esecutiva;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a ripristinare con ogni urgenza, senza ulteriori dilazioni, l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune.
Furlani: Penso che ci siano delle osservazioni… Nessuna osservazione? Assessore Castagna.
Castagna: A parte tutto il discorso patrimonio, mica patrimonio che sarebbe lunga da disquisire, per esempio le posso dire, tra quelli citati da lei, che il monumento ai Caduti risulta da una donazione del ’29 fatta al Comune dalla Federazione Combattenti e nel ’29 non c’era l’istituto del patrimonio comunale. Le altre opere - parco Gambaretto, don Bepo - sono stati fatti, eseguiti dall’Amministrazione comunale, non frutto di donazione.
A parte questo, nell’agosto 2011 è intercorsa corrispondenza tra il sindaco e la signora Bedeschi. Non gliela sto a leggere, ma in fondo all’ultimo capoverso si legge: “Restiamo in attesa di una sua indicazione circa l’installazione di opera analoga a questa in quella sede o in altra del nostro Comune. Saremmo lieti di reinstallarla qualora lei decidesse…” - aspetti che ho perso il filo, purtroppo…. - “Ben comprenderà che trattasi di una questione puramente economica” - riferita al fatto dei duemila euro di spesa che ormai è venuta a costare quell’opera e non millecinquecento come diceva lei…
Alloro: Chi, chi ha detto?
Castagna: …millecinquecento… pardon, ah, duemila, pardon.
Alloro: Riferisca giusto, per cortesia.
Castagna: Pardon. La leggevo qua. “Ben comprenderà che trattasi di questione puramente economica. Con immenso piacere saremmo lieti di reinstallarla qualora lei decidesse di donare al Comune opera analoga”. A questa corrispondenza non è arrivata nessuna risposta. Comunque, aldilà…
Alloro: Mi scusi, assessore…
Castagna: … i consiglieri di maggioranza sarebbero dell’idea di dare parere favorevole alla vostra mozione qualora si tirasse via la dicitura “ripristinare con urgenza”.
Alloro: Chiedo la parola.
Furlani: Prego, consigliere Alloro.
Alloro: Visto che lei ha citato parte di una corrispondenza intercorsa tra la signora Bedeschi e l’Amministrazione comunale faccio altrettanto. Questa è del 4 agosto 2011. “Egregio sig. Sindaco” – salto il preambolo – “Nel frattempo le anticipo per email il motivo per cui la cercavo, e cioè che, anche su suggerimento dell’assessore Castagna con il quale ho avuto alcuni contatti e che avevo sentito pochi minuti prima di cercarla telefonicamente, sono gentilmente a chiederle di nuovo cosa intende fare della mia opera appositamente realizzata per la facciata della Biblioteca di San Martino. Sono ad esprimere tutta la mia perplessità non solo sui tempi burocratici visto che la delibera sulla spesa risale a molto tempo fa, ma, soprattutto, sulla reale volontà di voler ricollocare l’opera al suo posto. Durante questo lungo tempo, intendo da quando Lei mi ha personalmente assicurato il riposizionamento dell’opera e seguente delibera, sono stata contattata per domande come: “Lei gradirebbe essere presente al momento del montaggio?...” oppure recentemente al tecnico che seguirebbe il lavoro, dopo circa due anni: “ma quanta luce fa un neon, perché con la nuova illuminazione forse non si vede più e magari bisogna spostarlo…” E intanto il tempo passa… Tengo a precisare che l’opera è stata realizzata per quel preciso spazio, e non è quindi posizionabile altrove, e che la luminosità dell’opera stessa fa parte della mia personale scelta artistica con le conseguenti valutazioni tecniche che fanno sempre parte del mio lavoro. Ora, scusandomi per questa mia insistenza che spero espressa con sufficiente cortesia, Le rinnovo la mia richiesta di chiarezza sulla volontà del tutto, richiesta che purtroppo ho già fatto precedentemente, sia a voce che con una lettera a Lei indirizzata. Scusandomi ancora per un’insistenza che non mi è propria ma conseguente alla situazione in atto, la ringrazio , la saluto, cordialità”.
Ora, dal regolamento sulle mozioni, è possibile emendare il testo e c’è una procedura da seguire. Invito il presidente del Consiglio Comunale a far seguire la procedura in caso di emendamenti, dopodiché… E’ chiaro che se, caro assessore Castagna, togliere la parola “con urgenza” vuol dire rimandare sine die questo ripristino che è stato promesso in un Consiglio Comunale del 2009, io personalmente – ma poi c’è il giudizio dell’aula – mi opporrò all’emendamento. Tanto più che si tratta di un impegno formale dell’Amministrazione comunale preso in più sedi; si tratta di una persona – l’artista – che si sente letteralmente presa in giro; si tratta di un’azienda che ha sponsorizzato la realizzazione di un’opera, l’ha donata alla comunità e si vede essa pure, non so come dire se non presa in giro da questo continuo atteggiamento dilatorio.
Furlani: Benissimo. C’è anche l’assessore Gaspari che vuol fare un intervento. Prego.
Gaspari: Allora, innanzitutto io preannuncio che non parteciperò al voto di questa mozione perché ritengo che una mozione che ha un oggetto come questo – apro parentesi: non entro nel merito se si tratta di opera d’arte o meno perché ritengo di non avere le capacità tecniche per giudicarlo – però tuttavia ritengo che questo momento star qui a impegnare il Consiglio comunale con una mozione del genere sia quantomeno una provocazione. Voglio dire, viviamo in una regione in cui ci sono 160.000 disoccupati, in cui 20 imprenditori – visto che l’assessore Alloro citava l’impresa che ha finanziato questa opera – 20 imprenditori nell’ultimo anno e mezzo si sono suicidati per la crisi, abbiamo 220 imprenditori, sempre per stare sul tema, in regione Veneto che si sono affidati ai servizi sociali per un’assistenza psicologica per colpa della crisi, e noi stiamo qui a discutere, scusate, veramente di una mozione che io ritengo provocatoria. Per cui non parteciperò al voto.
Alloro: Sono stato citato. Soltanto una breve chiosa per dire che se l’Amministrazione comunale avesse mantenuto l’impegno preso nel Consiglio Comunale del 2009 ci saremmo risparmiati tre interpellanze del consigliere Lonardi, una interpellanza del consigliere Toffalini. Per cui se c’è stato tira e molla non è stato sicuramente da questi banchi, ma dai vostri.
Furlani: Assessore De Santi.
De Santi: Anch’io non entro assolutamente nel merito della validità dell’opera perché non fa parte del mio bagaglio culturale valutare se questa è un’opera di alto livello o di basso livello e mi astengo dal farlo. Segnalo però che se la minoranza si adopera continuamente per questo tipo di realtà sembra quasi una minoranza non dico del tubo ma del tubo verde, scusatemi, perché i problemi di San Martino sono completamente altri. Come assessore al Bilancio assolutamente io sarò, per quanto mi riguarda, salvo un atto di imperio del sindaco che è libero di farlo, assolutamente contrario a far spendere all’Amministrazione in questo momento, in questo frangente – se verranno tempi migliori ben volentieri, lo dico con molta serenità ben volentieri – ma in questo momento per quanto mi riguarda duemila euro li adopero per il sociale, per quanti sono disoccupati, per le bollette che dobbiamo pagare, per quanti vengono all’ISAC a chiedere una mano dal Comune. Permettetemi, ma in questo momento io valuto queste priorità. Il resto siamo disponibili, parliamone, siamo persone, ripeto, se troviamo un accordo ben volentieri, ma le priorità del Comune di San Martino sono in questo momento senz’altro diverse.
Alloro: Presidente, posso?
Furlani: Prego, consigliere Alloro.
Alloro: Mi sarebbe piaciuto che l’assessore al Bilancio, ai Lavori Pubblici nonché vicesindaco avesse usato la stessa attenzione quando ha votato la spesa di 1989 euro per pubblicità su PerEsteso e In Cassetta, 450 euro per il concorso “Arreda il municipio” – che non mi pare siano lavori socialmente utili – 726 euro proprio qualche giorno fa ancora per PerEsteso “pubblicazione promozione attività culturali”, 2550 euro per gonfiabili, figuranti napoleonici, arti e mestieri medievali, eccetera eccetera. Quindi mi pare che sia evidente quanto sia strumentale e demagogica questa posizione.
De Santi: Io come risposta le dico solo una cosa. Lei ha mai pensato a quanti soldi ha speso lei quando era assessore? Si faccia il conto. Veda se ne spendiamo meno noi o più lei. Ma, detto questo che è normale dialettica, lei vada a vedersi la mostra che è adesso aperta – le che è aperto alla cultura, alle attività, dove l’attività culturale è il suo pallino – la invito a vedere la mostra che è allestita in questo momento a seguito di “Arreda il comune”. Vada a vedere e si renderà conto. Poi mi dica se sono soldi mal spesi.
Alloro: L’ho già vista due volte la mostra “Artisti a San Martino”, visto che l’ho avviata io, e forse sarebbe il caso che terminaste di fare le domandine “Sei andato”, “Non sei andato”. Sono affari miei.
De Santi: L’ho solo invitata.
Alloro: Grazie.
Furlani: Torniamo alla mozione. Prego, consigliere Tebaldi.
Tebaldi: Niente, facevo presente, in vista di questa nuova articolazione che riassume un po’ tutto il percorso di questa donazione, non è possibile fare nuovamente richiesta alla polizza assicurativa e si potrebbe risolvere il problema?
De Santi: Assicurare un bene dopo che è stato manomesso io penso che insomma, quantomeno, fare una polizza del genere e poi fare un intervento successivo, io penso che qualcuno venga a chiederci perché, insomma.
Tebaldi: No, no, non sto dicendo di assicurarlo. E’ che forse risultava regolarmente donata al Comune, questo, e quindi se in queste condizioni, diciamo, fosse possibile riscuotere il premio, non, chiaramente, assicurare una cosa oggi per…
Furlani: La mia proposta sarebbe quella… ah, consigliere Braggion, vuole dire due parole?
Braggion: Non sono parte in causa però intervengo lo stesso, perché non è che noi non abbiamo presente quali sono i problemi delle persone, insomma, anche perché siamo persone che vivono la società e sanno benissimo quali sono i problemi oggi. Noi siamo qui, siamo un’amministrazione e l’amministrazione si occupa sia dell’aspetto sociale, dell’aspetto culturale, dell’occupazione e così via e quindi io la vedo francamente demagogica questa cosa di buttarla sul fatto che non si può parlare di queste cose perché c’è gente che sta male. Sono d’accordo anch’io, voglio dire, che la gente sta male, però diciamo che questa mozione va a mettere i punti sulle i, a sottolineare un modo, cioè è emblematica di come si fa amministrazione. Qua si inventano delle cose. Giusto per non dire che “non la vogliamo mettere perché non abbiamo più soldi” si costruiscono tutta una serie di cose che poi Alloro, giustamente, va a dimostrare che sono un castello di carta, perché sono inesistenti, giusto per non dire “Guarda, nella nostra amministrazione questa cosa non ci interessa”. Questa è la questione. Che dopo si vada a spingere su Alloro per cercare di fare le domandine per metterlo in crisi, queste cose qui, francamente mi pare una barzelletta. Cioè: ammettete che questa cosa non vi interessava – un po’ l’ha ammessa De Santi, anche se non ha ammesso dell’opera, giustamente, su cui non vuole entrare nel merito – però, voglio dire, inutile attaccarsi a queste demagogie. Semplicemente si dice “Rispetto a questa mozione…”. Per cui non siamo legittimi a presentare qualsiasi tipo di mozione. Non è che dobbiamo presentare… se presentiamo la mozione sulla cultura vuol dire che non ce ne frega della gente come sta. Cioè, non stiamo nel in cielo né in terra. Cerchiamo di andare sul merito e volere votare la mozione così com’è, volete cambiarla, discutiamo sull’emendamento, ma non veniteci a dire che una minoranza che si occupa di una questione amministrativa è una minoranza che non ha ragione d’essere o che non ha ben presente la situazione. Voglio dire: non mi sembra corretto. Noi ci occupiamo di varie cose. Ci siamo occupati di sociale… ripeto: non mi sembra il caso. Stiamo sul merito, giudichiamo il merito senza tirare fuori discorsi dove noi sembra che siamo degli sciacalli che sulla pelle delle persone facciamo delle cose che non interessano. Secondo me è sbagliato questo modo di procedere. Quindi, ritorniamo alla mozione, siamo d’accordo, non siamo d’accordo, la votiamo, punto e basta. Evitiamo questi giri, insomma.
Furlani: Bene, allora io propongo un emendamento, vediamo se riusciamo a trovare una quadra, come si dice. Allora, praticamente, benissimo il testo iniziale della mozione. Dove c’è scritto: “impegna il Sindaco e la Giunta” io proporrei “a ripristinare l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune”. Toglierei solamente la parte “con ogni urgenza” per la motivazione che poi sono state espresse sia dall’assessore De Santi o comunque vedremo poi successivamente con le variazioni di bilancio perché la disponibilità economica può essere… non è ottima. Quindi insomma io proporrei appunto di impegnare l’Amministrazione a ripristinarla nei tempi appena disponibili e mi auguro questa proposta mia di emendamento…
Alloro: Sospendiamo un momento per confrontarci?
Furlani: Sì, prego, prego. Nel frattempo io scrivo l’emendamento.
[silenzio]
Furlani: Scusate un attimo. Una piccola osservazione, che mi ero anche dimenticato, perché qua… sì, sono un po’ stanco… l’emendamento è il seguente: “Impegna il Sindaco e la Giunta a ripristinare l’installazione in argomento con spese a carico del Comune”.
Alloro: Meglio ancora.
Furlani: Eh?
Alloro: Meglio ancora, dico.
Furlani: No, “com’era e dov’era” lo togliamo…
Alloro: “Com’era e dov’era” no.
Furlani: …perché è possibile trovare dei posti… soprattutto, visto il restauro dell’edificio qui dietro… vedremo, insomma, dai.
Alloro: Mi scusi, presidente. Allora, se la vogliamo svuotare del tutto...
Furlani: No, beh, non c’è niente...
Alloro: Se tira via il termine, per cui lo può fare anche nel 2099 , se Avesani e questa amministrazione sarà ancora sindaco…
Furlani: No, finché ci sono io…
Alloro: E tenga conto che, come ho già chiaramente espresso...
Furlani: “con urgenza”...
Alloro: No, io non sto dicendo “con urgenza”, quello è un altro discorso e lo affrontiamo. Ma se lei tira via anche “dov’era e com’era” ritorniamo nel circolo vizioso, fintamente vizioso, di cui prima ho letto il pensiero della signora Bedeschi. Cioè, l’opera va rifatta lì, non da un’altra parte. Se lei tira via “dov’era e com’era” ricominciamo il giro. Quindi, se lei vuole proporre l’emendamento di togliere quella parte lì, votiamo l’emendamento.
Furlani: Purché poi sia conclusa, mi auguro.
Alloro: Guardi che… Sembra che sia una colpa nostra. Non ci siamo, vero? E’ lei che fa parte di quell’amministrazione lì, non noi.
Furlani: E’ di tutti. “A ripristinare l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune”.
Alloro: Allora: noi riteniamo che debba essere indicato un termine. Quindi, per esempio, “entro l’esercizio finanziario 2013”.
Furlani: Eh, questo non posso assicurarlo…
Alloro: Altrimenti, non la rimetterete mai su. Quindi ci vuole un impegno. L’ha già preso il Sindaco un impegno nel 2009 e non l’ha mantenuto e il 2009... siamo nel 2012, fine, son passati diversi anni. Allora se accettiamo di “ripristinare l’opera entro l’esercizio finanziario 2013” va bene, non siamo mica qua col fiato sul collo. Sono passati tre, ne passa un altro ma lo facciamo. Ma se togliamo qualsiasi riferimento cronologico, non ci crediamo.
[silenzio]
Furlani: Ritiriamo l’emendamento e andiamo direttamente al voto della mozione.
Alloro: Con quale testo?
Furlani: Ritiriamo l’emendamento e il testo è quello della mozione.
Alloro: Con l’originale.
Furlani: “a ripristinare con urgenza senza ulteriori dilazioni” - la mozione l’abbiamo vista – “com’era e dov’era…”
Avesani: Cioè, in poche parole, se lei, con un pretesto, vuole indurre la maggioranza di questo Consiglio a votare quello che vuole lei, io gliela voto contro.
Alloro: E’ nel suo diritto, sindaco.
Avesani: Lo sto esercitando.
Furlani: Quindi passiamo alla votazione. Voti favorevoli 5, contrari 10, astenuti nessuno. L’assessore Gaspari è fuori… La mozione non è approvata.

giovedì 22 novembre 2012

Casette: promesse elettorali

Casette Marcellise. Immediatamente prima delle elezioni: il parco Jung delle meraviglie.



Poco dopo le elezioni: niente.


Ora: case.


lunedì 19 novembre 2012

Consegnata la prima Social card

Ma pensa: più di 13.000 abitanti, molte - purtroppo - famiglie in difficoltà, moltissimi ultrasessantacinquenni e la prima che riceve la social card  è una dipendente comunale che lavora all'URP!
E, molto premurosamente, il presidente dell'ISAC, Fabio Montoli, si è recato di persona nell'atrio del Municipio per consegnargliela. Fotografo al seguito, naturalmente.
Questo sì che è un bel servizietto al cittadino.




lunedì 12 novembre 2012

Film a San Martino e "Il Martino": coincidenze

Leggendo il sito Facebook del Comune di San Martino Buon Albergo.
Una vera fiction a puntate con colpo di scena finale.






venerdì 9 novembre 2012

Film a San Martino: dice Castagna...

11 ottobre 2012, cinema teatro E. Peroni. Prima dell'inizio del cineforum l'assessore alla Cultura, Vittorio Castagna, prende la parola e dice che certamente molti tra gli spettatori avranno saputo del trambusto nato in paese intorno alle riprese in corso da parte di una troupe cinematografica.

In effetti, spiega, "ci è stato proposto di ospitare la troupe" che sta girando questo thriller con sfumature noir in alcune località del nostro Comune e dei paesi limitrofi e, nell'ottica di promuovere il turismo, "abbiamo accettato".

In cambio, continua, oltre alla ripresa di alcuni scorci del territorio comunale e ai ringraziamenti al Comune nei titoli di coda, abbiamo ottenuto - prima della consegna del film alla RAI - una proiezione in anteprima qui al Peroni per gli abitanti di San Martino Buon Albergo.

Ohibò, la notizia ci incuriosisce. Immaginiamo che accettare di ospitare la troupe significhi sostenere in tutto o in parte i costi sostenuti dalla produzione per vitto e alloggio di tecnici, attori e comparse. Immaginiamo che tra la casa di produzione e l'amministrazione comunale siano intercorsi degli abboccamenti sfociati in accordi che definiscono puntualmente obblighi e diritti delle due parti in gioco. Io pago questo, tu mi dai quello e quell'altro.

Si può discutere di priorità e opportunità di una tale scelta, ma amministrare le risorse economiche della comunità è, appunto, prerogativa principale del sindaco e della giunta.

Visto che si tratterebbe di fondi pubblici - cioè dei contribuenti - e di attività messe in essere a vantaggio della nostra comunità, il giorno dopo abbiamo presentato richiesta di accesso agli atti per conoscere nel dettaglio oneri ed onori.

Ebbene, sorpresa!, l'ufficio competente, con prot. n. 19605 del 29 ottobre 2012 , ci informa che "agli atti del Comune non sussistono documenti con tali contenuti". Niente contratti, niente accordi, niente convenzioni, niente di niente.

Ma come? E l'ospitalità della troupe? E la proiezione in anteprima? E la promozione del territorio?
Se non c'è niente di scritto, come e con chi hanno stipulato gli accordi? E i denari, come fa il Comune a tirarli fuori? Difficile immaginare che, senza ricevere il becco d'un quattrino, i produttori del film diano quanto illustrato da Castagna.

Ma, allora, cos'ha raccontato l'assessore?

A noi pare che delle due una: o Castagna ha "messo il cappello" su una cosa in cui il Comune non c'entra per nulla, oppure il Comune c'entra e l'assessore ha riferito il vero.

In questo caso, però, visto che di ufficiale non c'è nulla, come sono andate veramente le cose e con quale modalità sarebbero stati erogati i fondi?