venerdì 14 dicembre 2012

Nuovo colpo alla cultura: Giorgio Penazzi se ne va


Vi rubo qualche istante per dire che oggi, dopo più di 16 anni, è il mio ultimo giorno di lavoro nella Biblioteca Comunale don Lorenzo Milani di San Martino Buon Albergo.
Sedici anni sono un tempo importante: iniziative, attività, progetti ma soprattutto tante persone.
In queste occasioni di solito si sceglie di fare un ringraziamento generico per il rischio di dimenticare qualcuno. Anch’io prima di scrivere pensavo di fare così.
E invece no. Ci sono cose che talvolta è bene dire a voce alta, anche cose belle.
Prima di tutto un grazie ai colleghi che hanno lavorato con me in biblioteca in questi sedici anni: Roberto Zolin, Luigi, Tosi, Cinzia Alfieri, Adriana Giulia Moretto, Alessandra Pizzoli, Romina Lorenzi, Anna Bernardinello, Gabriele Ameno. Sono le persone con cui ho condiviso il lavoro quotidiano, tanti progetti, tante cose fatte. Se la biblioteca in questi anni è cresciuta è anche grazie a loro che qualche volta hanno dovuto sopportare il mio modo di fare e di lavorare. So bene che non è sempre facile.
Davvero un grazie di cuore.
In questi sedici anni la biblioteca è stata il perno di molte attività: teatro, musica, conferenze, libri, elaborati, incontri più diversi. Ogni attività è legata ad una persona, ogni conferenza ha significato confrontarsi e lavorare con qualcuno. Ad ognuna di queste persone che ho incontrato un grazie sincero perché so che hanno lasciato una traccia in questa biblioteca e nel mio percorso umano e lavorativo.
Poi ci sono gli amministratori con cui ho lavorato.
Un grazie al sindaco Mario Lonardi, che ha creduto importante investire nel settore cultura e soprattutto nella biblioteca. La sua lungimiranza è stata una straordinaria occasione di crescita professionale.
Un grazie agli assessori Egidio Zusi, Roberto Brangian e Roberto Alloro, con i quali ho condiviso tutti i progetti di questi sedici anni. Con loro il dialogo è sempre stato franco, sincero e libero; da questo dialogo sono nate molte iniziative credo di qualità. Sono state persone importanti.
Poi le cose cambiano. Dall’entusiasmo per le cose da fare, dalla condivisione dei progetti, l’attenzione passa a se parli con tizio e con caio. Segno che una fase si è conclusa. E allora è arrivato il momento di guardare altrove.
Dal 17 dicembre lavorerò nella Biblioteca Comunale di Desenzano del Garda. Con un po’ di timore ma con l’entusiasmo di sempre. Ci vado con l’augurio e la speranza che possa essere un’esperienza importante come lo è stata quella della Biblioteca di San Martino Buon Albergo.
Giorgio Penazzi



Poveri Sammartinesi! Ci mancava anche questa.
Dopo la rottura tra l'allora assessore alla Cultura Roberto Alloro e il sindaco Avesani, nell'autunno 2010, l'offerta culturale a San Martino Buon Albergo ha iniziato a percorrere una parabola discendente di cui non si vede la fine.
Sotto la guida politica del nuovo assessore Vittorio Castagna, riconfermato nel ruolo dopo le elezioni amministrative dello scorso maggio, per il settore Cultura del Comune - per lunghi anni sentito come vero e proprio elemento qualificante dalle due amministrazioni Lonardi e nei primi tre anni e mezzo della Giunta Avesani - è iniziato il de profundis.
Il declino è sotto gli occhi di tutti, evidente e conclamato. I soli che non se ne accorgono sono Avesani e De Santi, gli unici, veri timonieri della barca comunale.
Non bastavano i pesantissimi tagli al budget del settore, i cui effetti devastanti erano immediatamente parsi evidenti e come tali sono stati denunciati dalla minoranza in Consiglio Comunale.
Non bastava la chiara assenza di qualsiasi progettualità degna di questo nome da parte dell'assessore Castagna, che  si sta sempre più qualificando esclusivamente come colui che affossa e chiude le iniziative che avevano portato San Martino Buon Albergo ad emergere come punto di riferimento in tutta la provincia di Verona ed oltre.
No, non bastava. Era necessario anche creare la poltrona di Dirigente per la persona designata intuitu personae ad occuparla. Raggranellare i soldi, per questi amministratori che si sono sempre pubblicamente vantati della loro attività di imprenditori, non è stato un problema: con acume manageriale li hanno presi, comodi comodi, a chi non poteva ribellarsi, cioè ai dipendenti, riducendo le indennità di vari responsabili di settore. Riorganizzazione dei servizi, l'hanno chiamata. In realtà, sforbiciate discrezionali che per alcuni sono diventati veri colpi di scure. Tre teste sono cadute nel cesto, quelle dei responsabili di Cultura, Demografici e Politiche Giovanili. Quelli che Avesani e De Santi ritenevano poco allineati o comunque sacrificabili in nome del Dirigente.
Penalizzato economicamente (diverse centinaia di euro in meno al mese in busta paga) e mortificato professionalmente il dottor Giorgio Penazzi ha scelto di andarsene, di lasciare San Martino Buon Albergo per una nuova sede. Una scelta di dignità, umana e professionale, la cui responsabilità politica ricade tutta su Avesani e De Santi, i quali immaginavano che egli avrebbe chinato la testa e curvato la schiena in nome del posto sicuro. A qualcuno Castagna lo ha anche detto, che per loro non cambiava niente e che Penazzi poteva continuare a fare quello che faceva prima. Degli autentici signori!
Hanno fatto male i loro conti. Non vogliamo qui cantare le lodi di Giorgio Penazzi. Imbarazzerebbe lui e noi.
Penazzi non è aduso ai compromessi al ribasso, al galleggiamento, all'ha da passà 'a nuttata.
I molti che in questi sedici anni lo hanno conosciuto, come noi si sono rallegrati della fortuna di trovare a San Martino Buon Albergo, come bibliotecario e come responsabile del settore culturale, un funzionario meritevole, per qualità umane e capacità professionali, di sedi ben più prestigiose di questo paesotto di provincia.
Giorgio Penazzi ha anzitutto creato intorno a sé un gruppo di persone affiatato e motivato, in grado di gestire con grande perizia e apparente facilità un ambiente frequentatissimo, eppure accogliente e stimolante, come la biblioteca comunale don Lorenzo Milani.
Ha saputo proporre e realizzare, assieme agli amministratori che si sono susseguiti, progetti ambiziosi, innovativi, lungimiranti eppur concreti che hanno portato il nostro Comune a traguardi impensabili.
E' stato per tutti un interlocutore preparato, sereno, generoso, schietto e mai servile, che non ha mai fatto mistero delle proprie convinzioni senza imporle, rimanendo sempre aperto al confronto e alla dialettica costruttiva.
Ripensiamo col rammarico delle occasioni perdute l'auspicio rivolto al neoassessore Castagna da un operatore della biblioteca in procinto di andare in pensione di saper conservare e consegnare intatto al futuro quel gioiello di serenità e affiatamento che chi lo aveva preceduto aveva contribuito a creare nel nome della Cultura. Perle ai porci.
Giorgio Penazzi se ne va lasciando un patrimonio di positività che i nuovi barbari hanno già cominciato ad intaccare pesantemente. La frana si è staccata ed è in movimento. Tra poco il disastro diverrà evidente e allora sarà meglio non avere nulla a che spartire con San Martino, essere lontani dal gorgo di mediocrità che tirerà giù tutto e tutti.
I nostri inossidabili amministratori diranno che egli lascia per una scelta personale. Lo hanno già detto a proposito di altri, "caldamente invitati" ad andarsene. Tecnicamente è così, perché Giorgio Penazzi ha chiesto di essere messo in mobilità verso il Comune di Desenzano del Garda e la Giunta ha dato parere favorevole.
Adesso San Martino è più povera e la responsabilità politica, lo ripetiamo, ricade interamente su chi questa situazione l'ha creata e caparbiamente portata a compimento: Avesani, De Santi, Castagna e gli altri assessori e consiglieri comunali di maggioranza.
In bocca al lupo, Giorgio Penazzi, e grazie. Siamo certi che ti farai onore e porterai a Desenzano passione, intelligenza, competenza e una ventata d'aria fresca.





venerdì 7 dicembre 2012

"Arreda il municipio": i giurati e il criterio di giudizio

Il concorso "Arreda il municipio", promosso dall'assessorato alla Cultura, ha lasciato qualche strascico polemico legato, soprattutto, al silenzio più assoluto sulla giuria che ha scelto le opere vincitrici e ai conseguenti timori sulla competenza e l'imparzialità del giudizio.
Sollecitati in questo senso da alcuni concittadini, abbiamo cercato di capire chi fossero i giurati, informazione che in queste occasioni viene sempre resa pubblica non solo per ovvi motivi di trasparenza, ma anche per dare lustro al concorso. Volete sapere, ad esempio, chi erano i giurati al concorso della Mostra del Cinema di Venezia anno 2012? Bastano due click e ecco la risposta.
Non è accaduto così per "Arreda il municipio". Nonostante l'impegno, non siamo riusciti a trovare in nessun luogo informazioni sui giurati. Perché questo silenzio?
Alla facile obiezione che non siamo al festival del Cinema di Venezia, rispondiamo che i principi di trasparenza e garanzia valgono dovunque e comunque, a maggior ragione nel caso di un concorso tutto gestito dall'Amministrazione comunale con premi finanziati con denaro dei cittadini.
Per arrivare a capo della faccenda abbiamo chiesto agli uffici competenti notizie sulla giuria, i criteri di selezione e i curricula dei prescelti; inoltre, abbiamo chiesto copia del verbale di aggiudicazione del concorso.
Il 3 dicembre scorso ci è stato risposto che la giuria - "individuata secondo un criterio di composizione mista, con rappresentanza politica e tecnica" - era così formata: Flora Dusiè, gallerista; Franco Casati, critico storico dell'arte; Maddalena Mantovani, responsabile Servizio Cultura, Vittorio Castagna, assessore alla Cultura;  Caterina Compri, consigliere comunale e capogruppo di maggioranza; il Sindaco dei Ragazzi.
Il concorso è stato indetto per "perseguire la finalità di scoprire e valorizzare i talenti artistici" (delibera di Giunta n. 190 del 5/10/2012) ma i vincitori sono stati selezionati "non già secondo stringenti parametri di tecnica artistica (tema che esulava dall'obiettivo perseguito), bensì secondo valutazioni discrezionali rimesse al personale apprezzamento".
A noi pare una contraddizione in termini. Come che sia, almeno adesso sappiamo, ma che che fatica farselo dire!
A noi non pare normale che si debba ricorrere alla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi (meno male che c'è!) per ottenere informazioni che dovrebbero essere di pubblico dominio.
Se ci fosse maggior trasparenza ne beneficeremmo tutti: la cittadinanza, i consiglieri di minoranza costretti a rincorrere le informazioni, gli uffici comunali che debbono rispondere. Ma i risparmi, com'è evidente a tutti, Avesani e De Santi preferiscono farli altrove, per esempio a spese della Cultura.
Del resto, da una maggioranza che - dopo aver cessato le trascrizioni letterali degli interventi (scelta che condividiamo) - non mette almeno on line le registrazioni delle sedute del Consiglio Comunale (nonostante le reiterate richieste della minoranza) non ha certo a cuore trasparenza e partecipazione.

In cauda venenum: c'è chi ci ha fatto notare che, a fronte delle 27 opere pervenute, due premiati su tre sono componenti di spicco del direttivo dell'associazione culturale che ha collaborato all'organizzazione del concorso. La stessa di cui il consigliere Compri è stata a lungo vicepresidente e l'assessore Castagna consigliere. La stessa cui la Giunta ha voluto venisse affidata la gestione della biglietteria del teatro togliendola ad altri. La stessa le cui iniziative vengono promosse sul bollettino comunale. L'unica che quest'anno ha avuto un aumento del contributo del Comune mentre le altre hanno avuto tagli. Ma è un caso.

lunedì 3 dicembre 2012

Ruspe all'opera nel "campetto" delle Casette


AVVISO

Causa inizio lavori per la costruzione delle case, i ragazzi che vogliono incontrarsi e giocare al pallone sono invitati ad utilizzare la piastra polivalente del Parco Jung in via Don Giovanni Giusti

sabato 1 dicembre 2012

"Violenza sulle donne": quante assenze

Venerdì 30 novembre, in sala civica Donini-Ferrari, si è svolto un incontro dedicato alla violenza sulle donne. Un tema di strettissima attualità, considerato l'alto numero di femminicidi che si registrano in tutto il mondo compreso il nostro Paese. Un fenomeno così frequente da rendere necessaria - lo scorso 25 novembre - la celebrazione di una giornata mondiale dedicata proprio alla sensibilizzazione contro questi crimini
Alla serata, organizzata dall'ISAC e dal Lions International, hanno partecipato una quarantina di persone, che hanno ascoltato con interesse gli interventi delle relatrici incentrati sulla prevenzione e sull'attività dei centri che offrono assistenza e tutela alle vittime di queste violenze.
Qualche sconcerto tra il pubblico per l'assenza dei nomi di richiamo annunciati nei volantini. Non si sono visti, infatti, né la parlamentare leghista Negro né il presidente della Provincia Miozzi. Del Consiglio comunale presenti tra il pubblico solo l'assessore Damasconi e il consigliere Alloro.