giovedì 25 ottobre 2012

Installazione Bedeschi: mozione contro il muro di gomma

Per chi non ha voglia di andarsi a leggere l'opuscolo "Avesani e l'arte del faremo", pubblicato nel post del 21 marzo 2012, offriamo un moderatamente breve riassunto delle puntate precedenti. Che, grazie al funambolico Avesani, sono davvero tante (ed ecco spiegato quel "moderatamente").

Nell'ormai lontano 2009, durante il montaggio di due fari sottogronda sulla facciata della biblioteca comunale, il sindaco Avesani e l'assessore ai Lavori Pubblici De Santi ritennero indispensabile (?!) rimuovere l'installazione luminosa che da circa due anni campeggiava sullo spigolo dell'edificio prospiciente il Municipio e che, purtroppo, nell'operazione venne irrimediabilmente danneggiata

Pochi giorni dopo il consigliere comunale Lonardi interpellava il sindaco chiedendo l'immediato ripristino dell'opera.

L'amministrazione si informò e appurò che, come sostenuto da Lonardi, si trattava effettivamente di un manufatto eseguito per la mostra "Itinerarte" organizzata nel maggio 2007 sotto l'egida dell'assessorato alla Cultura, in seguito donata alla comunità di San Martino Buon Albergo dalla ditta Fimauto per i 25 anni di presenza nel territorio comunale.

Preso atto dell'abbaglio e per scongiurare le dimissioni immediate minacciate dall'assessore alla Cultura Alloro, nel Consiglio comunale del 9 novembre 2009 il sindaco Avesani fece la sola cosa giusta da fare: cospargersi il capo di cenere e promettere la subitanea reinstallazione dell'opera, salvo la volontà dell'artista di una diversa collocazione nell'ambito degli edifici di proprietà del Comune.

Da allora sono passati tre anni, durante i quali i nostri amministratori hanno inscenato un indecoroso tira e molla, in cui di notte volenterose Penelopi disfacevano quanto promesso alla luce del sole.

Una delibera di giunta esecutiva (gennaio 2011) che incaricava l’ufficio competente di provvedere al ripristino dell’opera, altre tre successive interpellanze (Lonardi, maggio 2011; Lonardi, marzo 2012; Toffalini, settembre 2012) e una severa lettera di richiamo della signora Bedeschi non sono bastate: Avesani e il nuovo assessore alla Cultura Castagna hanno continuato ad opporre un autentico muro di gomma costruito con le scuse più incredibili (“stiamo aspettando la disponibilità della signora Bedeschi”, "la donazione non è stata mai accettata", "l'opera d'arte non mai stata acquisita al patrimonio comunale e quindi l'assicurazione non risponde").

A forza di ripeterle, queste fandonie sono diventate per Avesani e Castagna delle verità inossidabili, sfociando addirittura nel paradossale "è colpa di Lonardi, perché quand'era sindaco non ha fatto ciò che avrebbe dovuto". Dimenticando che la donazione è stata accettata tre giorni prima delle elezioni del 30 maggio 2007 che hanno portato Avesani a Palazzo Ferruzzi.

Quindi, ammesso che l'iscrizione all'elenco delle opere d’arte e monumenti inventariati si dovesse davvero fare (ma nessuno dei monumenti cittadini è inventariato!), il compito non sarebbe certo spettato a chi aveva appena lasciato la poltrona di primo cittadino bensì, casomai, a colui che gli era succeduto.

Tutte fanfaluche, dicevamo; scuse puerili e raffazzonate che non reggono alla prova dei fatti. L'esame degli atti ci ha permesso di scoprire che:

1) la donazione è stata accettata ufficialmente dal Comune;
2) non c'è alcun elenco di opere d'arte e monumenti al quale iscrivere l'opera donata, per cui, quand'anche si fosse dovuto e voluto, non si sarebbe potuto farlo;
3) non c'è alcuna corrispondenza tra il Comune e l'assicurazione per il risarcimento del danno, per cui l'affermazione che "l'assicurazione non paga perché l'opera non compare tra i cespiti comunali" è priva di fondamento.

Insomma, è tutta una gran balla, un arrampicarsi sugli specchi per non fare la sola cosa giusta e opportuna per la comunità, per l'artista, per la ditta che ha pagato, per gli organizzatori della mostra “Itinerarte”, per la dignità stessa del sindaco che promette e non mantiene: rimettere l'opera com'era e dov'era a spese del Comune.

Per porre fine al balletto e costringere finalmente i colleghi che occupano i banchi della maggioranza ad assumersi le proprie responsabilità di fronte ai Sammartinesi, lunedì 22 ottobre i consiglieri comunali del Gruppo Daniele Grandi hanno presentato una mozione con la quale si impegna il sindaco e la giunta al ripristino immediato dell'opera d'arte.

La mozione dovrà essere messa all'ordine del giorno del primo Consiglio comunale utile e comunque non oltre 30 giorni dalla sua presentazione.

Ecco il testo del documento.

 MOZIONE

IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che nella seduta di Consiglio Comunale del 16/11/2009 il sindaco Avesani, rispondendo ad interpellanza del consigliere Lonardi in merito alla rimozione dell’opera d’arte in oggetto ha dichiarato testualmente che «è stata una decisione frettolosa motivata dalla non conoscenza e del valore artistico dell’opera e del contesto del quale essa è frutto. A seguito delle sollecitazioni pervenuteci (…), la scelta è stata riportata all’attenzione della Giunta che ha giustamente riconsiderato la scelta operata ed ha subito dato mandato all’Assessore alla Cultura di prendere contatti con l’artista per verificare la possibilità di ricollocare l’opera al suo posto»;
Dato atto che la Giunta Comunale, con delibera n. 11 del 21/01/2011 esecutiva a norma di legge, «per sottolineare la necessità di provvedere per rispetto dell’artista, per abbellire la facciata e per ricreare il gradevolissimo effetto visivo del neon acceso nelle ore serali», ha invitato il responsabile dell’Ufficio competente ««ad attivarsi affinché l’opera artistica realizzata dalla Signora Manuela Bedeschi venga riprodotta e ricollocata sulla facciata dell’edificio che ospita la biblioteca comunale»;
Considerato che nel Consiglio comunale del 15/03/2012, rispondendo ad una successiva interpellanza del consigliere Lonardi relativa alla mancata esecuzione della citata delibera di Giunta, il Sindaco ha dichiarato quanto segue:
a)      «Poiché all’epoca della donazione il Consigliere Lonardi era Sindaco, sarebbe meglio chiarire a lui il motivo per cui questa opera d’arte non risulta nel patrimonio del Comune né quale bene mobile, né immobile. Non risulta agli atti alcun riscontro della donazione della signora Bedeschi e come lui stesso sa, ogni donazione, anche di modico valore, deve essere accettata dall’ente ed entrare nel patrimonio dell’ente (articolo 782 del Codice Civile) altrimenti la donazione è nulla»;
b)      «di fronte ad un’ingente spesa da fare ricadere sui cittadini che rappresento, mi sono posto una domanda: “Ma se è un’opera d’arte, alla donazione sarà seguita l’accettazione, all’accettazione sarà seguita l’acquisizione nel patrimonio dei beni mobili e ricadrebbe nella copertura assicurativa in essere per il patrimonio comunale.” Ecco Consigliere Lonardi, quando Lei era Sindaco tutto ciò non è avvenuto. Alla data odierna di attestazione scritta anche dell’ufficio economato non risulta, né mai accettata l’opera donata, né entrata nel patrimonio del Comune. A ciò segue che all’accidentale rottura non ha potuto seguire neppure la denuncia assicurativa per il risarcimento. Le pare opportuno che per tutte queste mancanze della sua ex Amministrazione noi oggi facciamo ricadere sui cittadini la spesa di tale bene?»;
Dato atto che dall’esame degli atti è emerso quanto segue:
a)      la formale accettazione della donazione dell’opera d’arte è avvenuta con lettera a firma dell’assessore alla Cultura Roberto Brangian prot. 2591 del 25/05/2007 conseguente ad analoga direttiva di Giunta comunale;
b)      come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17962 del 5/10/2012, non esiste alcun elenco di monumenti ed opere d’arte iscritte al patrimonio comunale al quale si sarebbe dovuta aggiungere l’installazione artistica in parola;
c)       che, in ogni caso, eventuali atti prodromici all’iscrizione di tale cespite al patrimonio comunale successivi alla data 27/05/2007 sarebbero stati di competenza dell’amministrazione insediatasi in data 1/06/2007;
d)      come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17801 del 4/10/2012, non esiste alcuna corrispondenza intercorsa con la compagnia assicurativa in merito all’opera d’arte di cui si tratta;
Dato atto che non risulta fondata, pertanto, nessuna delle circostanze burocratico-amministrative addotte dal sindaco Avesani a motivazione del mancato ripristino dell’opera d’arte;
Considerato che tali motivazioni asseritamente ostative sono comunque tutte posteriori sia al Consiglio del Comunale del 16/11/2009, sia alla delibera di Giunta Comunale n. 11 del 21/01/2011, con le quali il Sindaco e la Giunta hanno assunto pubblicamente e formalmente precisi ed irrevocabili impegni circa il ripristino dell’opera d’arte;
Ritenuto che, in ogni caso, la tutela del patrimonio storico-artistico e monumentale della comunità non possa essere affidata unicamente ai rimborsi assicurativi eventualmente spettanti, ma sia preciso dovere dell’amministrazione comunale farsene carico almeno con la stessa cura e sollecitudine prestata alla manutenzione di altri beni pubblici;
Valutata la modesta entità della spesa a carico dell’Ente, pari a circa 2000 euro;
Ritenuto non ulteriormente procrastinabile rimediare al depauperamento del patrimonio artistico della collettività derivante dalla rimozione e dal danneggiamento dell’opera, con ciò onorando gli impegni assunti dal Sindaco in Consiglio Comunale e dalla Giunta con propria delibera esecutiva;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a ripristinare con ogni urgenza, senza ulteriori dilazioni, l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune.