venerdì 14 dicembre 2012

Nuovo colpo alla cultura: Giorgio Penazzi se ne va


Vi rubo qualche istante per dire che oggi, dopo più di 16 anni, è il mio ultimo giorno di lavoro nella Biblioteca Comunale don Lorenzo Milani di San Martino Buon Albergo.
Sedici anni sono un tempo importante: iniziative, attività, progetti ma soprattutto tante persone.
In queste occasioni di solito si sceglie di fare un ringraziamento generico per il rischio di dimenticare qualcuno. Anch’io prima di scrivere pensavo di fare così.
E invece no. Ci sono cose che talvolta è bene dire a voce alta, anche cose belle.
Prima di tutto un grazie ai colleghi che hanno lavorato con me in biblioteca in questi sedici anni: Roberto Zolin, Luigi, Tosi, Cinzia Alfieri, Adriana Giulia Moretto, Alessandra Pizzoli, Romina Lorenzi, Anna Bernardinello, Gabriele Ameno. Sono le persone con cui ho condiviso il lavoro quotidiano, tanti progetti, tante cose fatte. Se la biblioteca in questi anni è cresciuta è anche grazie a loro che qualche volta hanno dovuto sopportare il mio modo di fare e di lavorare. So bene che non è sempre facile.
Davvero un grazie di cuore.
In questi sedici anni la biblioteca è stata il perno di molte attività: teatro, musica, conferenze, libri, elaborati, incontri più diversi. Ogni attività è legata ad una persona, ogni conferenza ha significato confrontarsi e lavorare con qualcuno. Ad ognuna di queste persone che ho incontrato un grazie sincero perché so che hanno lasciato una traccia in questa biblioteca e nel mio percorso umano e lavorativo.
Poi ci sono gli amministratori con cui ho lavorato.
Un grazie al sindaco Mario Lonardi, che ha creduto importante investire nel settore cultura e soprattutto nella biblioteca. La sua lungimiranza è stata una straordinaria occasione di crescita professionale.
Un grazie agli assessori Egidio Zusi, Roberto Brangian e Roberto Alloro, con i quali ho condiviso tutti i progetti di questi sedici anni. Con loro il dialogo è sempre stato franco, sincero e libero; da questo dialogo sono nate molte iniziative credo di qualità. Sono state persone importanti.
Poi le cose cambiano. Dall’entusiasmo per le cose da fare, dalla condivisione dei progetti, l’attenzione passa a se parli con tizio e con caio. Segno che una fase si è conclusa. E allora è arrivato il momento di guardare altrove.
Dal 17 dicembre lavorerò nella Biblioteca Comunale di Desenzano del Garda. Con un po’ di timore ma con l’entusiasmo di sempre. Ci vado con l’augurio e la speranza che possa essere un’esperienza importante come lo è stata quella della Biblioteca di San Martino Buon Albergo.
Giorgio Penazzi



Poveri Sammartinesi! Ci mancava anche questa.
Dopo la rottura tra l'allora assessore alla Cultura Roberto Alloro e il sindaco Avesani, nell'autunno 2010, l'offerta culturale a San Martino Buon Albergo ha iniziato a percorrere una parabola discendente di cui non si vede la fine.
Sotto la guida politica del nuovo assessore Vittorio Castagna, riconfermato nel ruolo dopo le elezioni amministrative dello scorso maggio, per il settore Cultura del Comune - per lunghi anni sentito come vero e proprio elemento qualificante dalle due amministrazioni Lonardi e nei primi tre anni e mezzo della Giunta Avesani - è iniziato il de profundis.
Il declino è sotto gli occhi di tutti, evidente e conclamato. I soli che non se ne accorgono sono Avesani e De Santi, gli unici, veri timonieri della barca comunale.
Non bastavano i pesantissimi tagli al budget del settore, i cui effetti devastanti erano immediatamente parsi evidenti e come tali sono stati denunciati dalla minoranza in Consiglio Comunale.
Non bastava la chiara assenza di qualsiasi progettualità degna di questo nome da parte dell'assessore Castagna, che  si sta sempre più qualificando esclusivamente come colui che affossa e chiude le iniziative che avevano portato San Martino Buon Albergo ad emergere come punto di riferimento in tutta la provincia di Verona ed oltre.
No, non bastava. Era necessario anche creare la poltrona di Dirigente per la persona designata intuitu personae ad occuparla. Raggranellare i soldi, per questi amministratori che si sono sempre pubblicamente vantati della loro attività di imprenditori, non è stato un problema: con acume manageriale li hanno presi, comodi comodi, a chi non poteva ribellarsi, cioè ai dipendenti, riducendo le indennità di vari responsabili di settore. Riorganizzazione dei servizi, l'hanno chiamata. In realtà, sforbiciate discrezionali che per alcuni sono diventati veri colpi di scure. Tre teste sono cadute nel cesto, quelle dei responsabili di Cultura, Demografici e Politiche Giovanili. Quelli che Avesani e De Santi ritenevano poco allineati o comunque sacrificabili in nome del Dirigente.
Penalizzato economicamente (diverse centinaia di euro in meno al mese in busta paga) e mortificato professionalmente il dottor Giorgio Penazzi ha scelto di andarsene, di lasciare San Martino Buon Albergo per una nuova sede. Una scelta di dignità, umana e professionale, la cui responsabilità politica ricade tutta su Avesani e De Santi, i quali immaginavano che egli avrebbe chinato la testa e curvato la schiena in nome del posto sicuro. A qualcuno Castagna lo ha anche detto, che per loro non cambiava niente e che Penazzi poteva continuare a fare quello che faceva prima. Degli autentici signori!
Hanno fatto male i loro conti. Non vogliamo qui cantare le lodi di Giorgio Penazzi. Imbarazzerebbe lui e noi.
Penazzi non è aduso ai compromessi al ribasso, al galleggiamento, all'ha da passà 'a nuttata.
I molti che in questi sedici anni lo hanno conosciuto, come noi si sono rallegrati della fortuna di trovare a San Martino Buon Albergo, come bibliotecario e come responsabile del settore culturale, un funzionario meritevole, per qualità umane e capacità professionali, di sedi ben più prestigiose di questo paesotto di provincia.
Giorgio Penazzi ha anzitutto creato intorno a sé un gruppo di persone affiatato e motivato, in grado di gestire con grande perizia e apparente facilità un ambiente frequentatissimo, eppure accogliente e stimolante, come la biblioteca comunale don Lorenzo Milani.
Ha saputo proporre e realizzare, assieme agli amministratori che si sono susseguiti, progetti ambiziosi, innovativi, lungimiranti eppur concreti che hanno portato il nostro Comune a traguardi impensabili.
E' stato per tutti un interlocutore preparato, sereno, generoso, schietto e mai servile, che non ha mai fatto mistero delle proprie convinzioni senza imporle, rimanendo sempre aperto al confronto e alla dialettica costruttiva.
Ripensiamo col rammarico delle occasioni perdute l'auspicio rivolto al neoassessore Castagna da un operatore della biblioteca in procinto di andare in pensione di saper conservare e consegnare intatto al futuro quel gioiello di serenità e affiatamento che chi lo aveva preceduto aveva contribuito a creare nel nome della Cultura. Perle ai porci.
Giorgio Penazzi se ne va lasciando un patrimonio di positività che i nuovi barbari hanno già cominciato ad intaccare pesantemente. La frana si è staccata ed è in movimento. Tra poco il disastro diverrà evidente e allora sarà meglio non avere nulla a che spartire con San Martino, essere lontani dal gorgo di mediocrità che tirerà giù tutto e tutti.
I nostri inossidabili amministratori diranno che egli lascia per una scelta personale. Lo hanno già detto a proposito di altri, "caldamente invitati" ad andarsene. Tecnicamente è così, perché Giorgio Penazzi ha chiesto di essere messo in mobilità verso il Comune di Desenzano del Garda e la Giunta ha dato parere favorevole.
Adesso San Martino è più povera e la responsabilità politica, lo ripetiamo, ricade interamente su chi questa situazione l'ha creata e caparbiamente portata a compimento: Avesani, De Santi, Castagna e gli altri assessori e consiglieri comunali di maggioranza.
In bocca al lupo, Giorgio Penazzi, e grazie. Siamo certi che ti farai onore e porterai a Desenzano passione, intelligenza, competenza e una ventata d'aria fresca.





venerdì 7 dicembre 2012

"Arreda il municipio": i giurati e il criterio di giudizio

Il concorso "Arreda il municipio", promosso dall'assessorato alla Cultura, ha lasciato qualche strascico polemico legato, soprattutto, al silenzio più assoluto sulla giuria che ha scelto le opere vincitrici e ai conseguenti timori sulla competenza e l'imparzialità del giudizio.
Sollecitati in questo senso da alcuni concittadini, abbiamo cercato di capire chi fossero i giurati, informazione che in queste occasioni viene sempre resa pubblica non solo per ovvi motivi di trasparenza, ma anche per dare lustro al concorso. Volete sapere, ad esempio, chi erano i giurati al concorso della Mostra del Cinema di Venezia anno 2012? Bastano due click e ecco la risposta.
Non è accaduto così per "Arreda il municipio". Nonostante l'impegno, non siamo riusciti a trovare in nessun luogo informazioni sui giurati. Perché questo silenzio?
Alla facile obiezione che non siamo al festival del Cinema di Venezia, rispondiamo che i principi di trasparenza e garanzia valgono dovunque e comunque, a maggior ragione nel caso di un concorso tutto gestito dall'Amministrazione comunale con premi finanziati con denaro dei cittadini.
Per arrivare a capo della faccenda abbiamo chiesto agli uffici competenti notizie sulla giuria, i criteri di selezione e i curricula dei prescelti; inoltre, abbiamo chiesto copia del verbale di aggiudicazione del concorso.
Il 3 dicembre scorso ci è stato risposto che la giuria - "individuata secondo un criterio di composizione mista, con rappresentanza politica e tecnica" - era così formata: Flora Dusiè, gallerista; Franco Casati, critico storico dell'arte; Maddalena Mantovani, responsabile Servizio Cultura, Vittorio Castagna, assessore alla Cultura;  Caterina Compri, consigliere comunale e capogruppo di maggioranza; il Sindaco dei Ragazzi.
Il concorso è stato indetto per "perseguire la finalità di scoprire e valorizzare i talenti artistici" (delibera di Giunta n. 190 del 5/10/2012) ma i vincitori sono stati selezionati "non già secondo stringenti parametri di tecnica artistica (tema che esulava dall'obiettivo perseguito), bensì secondo valutazioni discrezionali rimesse al personale apprezzamento".
A noi pare una contraddizione in termini. Come che sia, almeno adesso sappiamo, ma che che fatica farselo dire!
A noi non pare normale che si debba ricorrere alla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi (meno male che c'è!) per ottenere informazioni che dovrebbero essere di pubblico dominio.
Se ci fosse maggior trasparenza ne beneficeremmo tutti: la cittadinanza, i consiglieri di minoranza costretti a rincorrere le informazioni, gli uffici comunali che debbono rispondere. Ma i risparmi, com'è evidente a tutti, Avesani e De Santi preferiscono farli altrove, per esempio a spese della Cultura.
Del resto, da una maggioranza che - dopo aver cessato le trascrizioni letterali degli interventi (scelta che condividiamo) - non mette almeno on line le registrazioni delle sedute del Consiglio Comunale (nonostante le reiterate richieste della minoranza) non ha certo a cuore trasparenza e partecipazione.

In cauda venenum: c'è chi ci ha fatto notare che, a fronte delle 27 opere pervenute, due premiati su tre sono componenti di spicco del direttivo dell'associazione culturale che ha collaborato all'organizzazione del concorso. La stessa di cui il consigliere Compri è stata a lungo vicepresidente e l'assessore Castagna consigliere. La stessa cui la Giunta ha voluto venisse affidata la gestione della biglietteria del teatro togliendola ad altri. La stessa le cui iniziative vengono promosse sul bollettino comunale. L'unica che quest'anno ha avuto un aumento del contributo del Comune mentre le altre hanno avuto tagli. Ma è un caso.

lunedì 3 dicembre 2012

Ruspe all'opera nel "campetto" delle Casette


AVVISO

Causa inizio lavori per la costruzione delle case, i ragazzi che vogliono incontrarsi e giocare al pallone sono invitati ad utilizzare la piastra polivalente del Parco Jung in via Don Giovanni Giusti

sabato 1 dicembre 2012

"Violenza sulle donne": quante assenze

Venerdì 30 novembre, in sala civica Donini-Ferrari, si è svolto un incontro dedicato alla violenza sulle donne. Un tema di strettissima attualità, considerato l'alto numero di femminicidi che si registrano in tutto il mondo compreso il nostro Paese. Un fenomeno così frequente da rendere necessaria - lo scorso 25 novembre - la celebrazione di una giornata mondiale dedicata proprio alla sensibilizzazione contro questi crimini
Alla serata, organizzata dall'ISAC e dal Lions International, hanno partecipato una quarantina di persone, che hanno ascoltato con interesse gli interventi delle relatrici incentrati sulla prevenzione e sull'attività dei centri che offrono assistenza e tutela alle vittime di queste violenze.
Qualche sconcerto tra il pubblico per l'assenza dei nomi di richiamo annunciati nei volantini. Non si sono visti, infatti, né la parlamentare leghista Negro né il presidente della Provincia Miozzi. Del Consiglio comunale presenti tra il pubblico solo l'assessore Damasconi e il consigliere Alloro.

giovedì 29 novembre 2012

Finalmente una prospettiva vera per Villa Il Girasole


Su L'Arena di oggi si legge una bella notizia per Marcellise e per San Martino Buon Albergo: la Fondazione Cariverona diventa, di fatto, soggetto di riferimento della Fondazione Angelo e Lina Invernizzi e, quindi, di Villa Il Girasole. Finalmente, dopo tante parole, sembra che sia la volta delle cose concrete.
Complimenti soprattutto alla signora Lidia Invernizzi, che con tenacia invidiabile e accorta lungimiranza ha trovato uno sbocco felice a questa vicenda.
L'epoca degli annunci, del faremo, è finita.
Fine ai protagonismi, più mediatici che sostanziali, del sindaco di San Martino Buon Albergo, al quale gli attori dell’operazione non hanno assegnato alcun posto nella nuova Fondazione. Nessun rappresentante del Comune di San Martino Buon Albergo siede, infatti, nel consiglio di amministrazione. Qualcosa vorrà pur dire. Un autentico schiaffo per chi si è sempre proposto come motore e demiurgo di tutto quanto accadeva intorno alla Villa.
Facile immaginare che ci saranno, tra la Fondazione e il Comune, collaborazioni e convenzioni. Il presidente Paolo Biasi parla già di contatti avviati col sindaco di San Martino, ma l’accesso alla sala comando per Avesani sembra preclusa.
Fine anche, pare, dei fumosi progetti che volevano fare della villa un centro studi internazionali per le energie rinnovabili. Il futuro del Girasole torna ad essere quello per cui quel patrimonio è naturalmente vocato, cioè un centro di cultura, d’arte, di formazione e istruzione. Parole che fanno a pugni con gli indirizzi della giunta Avesani.
C’è da giurare che nei prossimi giorni cronisti zelanti cercheranno di lucidare un po’ l’immagine del sindaco con il solito articoletto. Chiacchiere. I fatti, quelli veri, li fanno altri. Prima tra tutti la signora Lidia Invernizzi, alla quale vanno ancora una volta i complimenti, un sincero riconoscimento per il lavoro fatto e per aver conservato un patrimonio tanto prezioso. A lei sì andrebbe consegnato il riconoscimento civico Il Martino.

Leggi l’articolo cliccando sul link.

mercoledì 28 novembre 2012

Mozione Bedeschi: la (motivata) congiura del silenzio

Il Consiglio comunale dello scorso 16 novembre è durato poco più di un'ora.
Metà della seduta è stata occupata dal serrato dibattito tra maggioranza e minoranza sulla mozione per il ripristino dell'installazione artistica sulla facciata della Biblioteca comunale, l'altra metà ai restanti cinque punti all'ordine del giorno.
L'attività conoscitiva che abbiamo svolto presso gli uffici del Comune ha smontato inesorabilmente, una dopo l'altra, tutte le scuse via via affastellate da Avesani e Castagna per evitare di ripristinare l'opera d'arte com'era e dov'era.
Alla fine, dopo che Castagna e De Santi hanno sparato invano le loro debolissime cartucce e il tentativo di "mediazione" del presidente del Consiglio Furlani è fallito, è uscito allo scoperto Avesani, che ha finalmente fatto capire ciò che era chiaro fin dall'inizio.
Cioè che a San Martino si fa quello che vuole lui, quando vuole lui. A prescindere da qualsiasi valutazione di opportunità, di coerenza, di decoro dell'istituzione che rappresenta, di rispetto per le persone e per le aziende. Lui quella scultura sulla biblioteca non la vuole. Punto. Perché rimetterla a posto significherebbe ammettere di aver sbagliato. Figurarsi poi se a chiederlo è l'opposizione: non sia mai.
Inutile cercare traccia di quello che è successo in Consiglio: la trascrizione del dibattito non viene più fatta, la registrazione della seduta non viene messa on line, L'Arena ha pubblicato il solito articolone in cui si parla,  fatalità, solo del punto all'ordine del giorno gradito al sindaco e al vicensindaco. Della mozione non una riga. Tutto normale, insomma, e ampiamente previsto.
Abbiamo chiesto più volte al presidente del Consiglio Furlani di pubblicare on line la registrazione della seduta consiliare, ma alla richiesta è stato opposto il solito muro di gomma dei vedremo, forse, chissà.
Noi pensiamo, invece, che ascoltare quanto accade in Consiglio sia estremamente significativo, perché solo così è possibile rendersi conto, al di là degli slogan e dei servizietti compiacenti, della pasta di cui sono fatti i nostri amministratori e del modo in cui vivono il ruolo che ricoprono.
In questo senso, come è stato detto, il comportamento di Avesani & C. circa l'installazione della biblioteca comunale è  davvero emblematico.
Questa è la nostra trascrizione di quanto è stato detto in aula:

 Furlani: Passiamo al punto numero 3 [all’ordine del giorno] che è discussione di una mozione presentata dal gruppo di minoranza – o meglio presentata dal consigliere Roberto Alloro però con una firma unitaria. La mozione è relativa… è la mozione del tubo, scusa no del tubo, del tubo verde, quello dell’installazione luminosa dell’artista Manuela Bedeschi sulla facciata della biblioteca comunale Don Lorenzo Milani. Penso che il consigliere Alloro darà lettura, grazie.
Alloro: Se si potesse cancellare, magari, tornerei indietro, perché definire “un tubo” l’opera d’arte mi pare…
Furlani: E’ un mio errore.
Alloro: Una brevissima premessa. Nell’aprile 2007 l’Amministrazione comunale ha organizzato questa manifestazione, “Itinerarte. Itinerari diversi nell’arte contemporanea” [mostra il catalogo]. Nell’aprile 2007 l’autrice di una di queste installazioni, Manuela Bedeschi, propone di realizzare e installare sulla facciata della biblioteca comunale a spese della ditta Fimauto – che è presente in sala, rappresentata -  in occasione del 25° anno di presenza a San Martino Buon Albergo appunto l’opera di cui stiamo parlando e di donarla alla comunità di San Martino Buon Albergo stessa. Nella giunta del 24 maggio 2007 viene accolta la proposta della signora Bedeschi. Il 25 maggio 2007, quindi tre giorni prima delle elezioni, alcuni giorni prima delle elezioni, l’assessore Brangian, assessore alla Cultura, accetta formalmente la donazione. Nell’ottobre 2009 l’opera viene rimossa e irrimediabilmente danneggiata. E ora dò lettura della mozione.
Oggetto: Ripristino dell’installazione luminosa dell’artista Manuela Bedeschi sulla facciata della biblioteca comunale don Lorenzo Milani.

MOZIONE
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che nella seduta di Consiglio Comunale del 16/11/2009 il sindaco Avesani, rispondendo ad interpellanza del consigliere Lonardi in merito alla rimozione dell’opera d’arte in oggetto ha dichiarato testualmente che «è stata una decisione frettolosa motivata dalla non conoscenza e del valore artistico dell’opera e del contesto del quale essa è frutto. A seguito delle sollecitazioni pervenuteci (…), la scelta è stata riportata all’attenzione della Giunta che ha giustamente riconsiderato la scelta operata ed ha subito dato mandato all’Assessore alla Cultura di prendere contatti con l’artista per verificare la possibilità di ricollocare l’opera al suo posto»;
Dato atto che la Giunta Comunale, con delibera n. 11 del 21/01/2011 esecutiva a norma di legge, «per sottolineare la necessità di provvedere per rispetto dell’artista, per abbellire la facciata e per ricreare il gradevolissimo effetto visivo del neon acceso nelle ore serali», ha invitato il responsabile dell’Ufficio competente ««ad attivarsi affinché l’opera artistica realizzata dalla Signora Manuela Bedeschi venga riprodotta e ricollocata sulla facciata dell’edificio che ospita la biblioteca comunale»;
Considerato che nel Consiglio comunale del 15/03/2012, rispondendo ad una successiva interpellanza del consigliere Lonardi relativa alla mancata esecuzione della citata delibera di Giunta, il Sindaco ha dichiarato quanto segue:
a)     «Poiché all’epoca della donazione il Consigliere Lonardi era Sindaco, sarebbe meglio chiarire a lui il motivo per cui questa opera d’arte non risulta nel patrimonio del Comune né quale bene mobile, né immobile. Non risulta agli atti alcun riscontro della donazione della signora Bedeschi e come lui stesso sa, ogni donazione, anche di modico valore, deve essere accettata dall’ente ed entrare nel patrimonio dell’ente (articolo 782 del Codice Civile) altrimenti la donazione è nulla»;
b)     «di fronte ad un’ingente spesa da fare ricadere sui cittadini che rappresento, mi sono posto una domanda: “Ma se è un’opera d’arte, alla donazione sarà seguita l’accettazione, all’accettazione sarà seguita l’acquisizione nel patrimonio dei beni mobili e ricadrebbe nella copertura assicurativa in essere per il patrimonio comunale.” Ecco Consigliere Lonardi, quando Lei era Sindaco tutto ciò non è avvenuto. Alla data odierna di attestazione scritta anche dell’ufficio economato non risulta, né mai accettata l’opera donata, né entrata nel patrimonio del Comune. A ciò segue che all’accidentale rottura non ha potuto seguire neppure la denuncia assicurativa per il risarcimento. Le pare opportuno che per tutte queste mancanze della sua ex Amministrazione noi oggi facciamo ricadere sui cittadini la spesa di tale bene?»;
Dato atto che dall’esame degli atti è emerso quanto segue:
a)     la formale accettazione della donazione dell’opera d’arte è avvenuta con lettera a firma dell’assessore alla Cultura Roberto Brangian prot. 2591 del 25/05/2007 conseguente ad analoga direttiva di Giunta comunale;
b)     come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17962 del 5/10/2012, non esiste alcun elenco di monumenti ed opere d’arte iscritte al patrimonio comunale al quale si sarebbe dovuta aggiungere l’installazione artistica in parola;
c)     che, in ogni caso, eventuali atti prodromici all’iscrizione di tale cespite al patrimonio comunale successivi alla data 27/05/2007 sarebbero stati di competenza dell’amministrazione insediatasi in data 1/06/2007;
d)     come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17801 del 4/10/2012, non esiste alcuna corrispondenza intercorsa con la compagnia assicurativa in merito all’opera d’arte di cui si tratta;
Dato atto che non risulta fondata, pertanto, nessuna delle circostanze burocratico-amministrative addotte dal sindaco Avesani a motivazione del mancato ripristino dell’opera d’arte;
Considerato che tali motivazioni asseritamente ostative sono comunque tutte posteriori sia al Consiglio del Comunale del 16/11/2009, sia alla delibera di Giunta Comunale n. 11 del 21/01/2011, con le quali il Sindaco e la Giunta hanno assunto pubblicamente e formalmente precisi ed irrevocabili impegni circa il ripristino dell’opera d’arte;
Ritenuto che, in ogni caso, la tutela del patrimonio storico-artistico e monumentale della comunità non possa essere affidata unicamente ai rimborsi assicurativi eventualmente spettanti, ma sia preciso dovere dell’amministrazione comunale farsene carico almeno con la stessa cura e sollecitudine prestata alla manutenzione di altri beni pubblici;
Valutata la modesta entità della spesa a carico dell’Ente, pari a circa 2000 euro;
Ritenuto non ulteriormente procrastinabile rimediare al depauperamento del patrimonio artistico della collettività derivante dalla rimozione e dal danneggiamento dell’opera, con ciò onorando gli impegni assunti dal Sindaco in Consiglio Comunale e dalla Giunta con propria delibera esecutiva;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a ripristinare con ogni urgenza, senza ulteriori dilazioni, l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune.
Furlani: Penso che ci siano delle osservazioni… Nessuna osservazione? Assessore Castagna.
Castagna: A parte tutto il discorso patrimonio, mica patrimonio che sarebbe lunga da disquisire, per esempio le posso dire, tra quelli citati da lei, che il monumento ai Caduti risulta da una donazione del ’29 fatta al Comune dalla Federazione Combattenti e nel ’29 non c’era l’istituto del patrimonio comunale. Le altre opere - parco Gambaretto, don Bepo - sono stati fatti, eseguiti dall’Amministrazione comunale, non frutto di donazione.
A parte questo, nell’agosto 2011 è intercorsa corrispondenza tra il sindaco e la signora Bedeschi. Non gliela sto a leggere, ma in fondo all’ultimo capoverso si legge: “Restiamo in attesa di una sua indicazione circa l’installazione di opera analoga a questa in quella sede o in altra del nostro Comune. Saremmo lieti di reinstallarla qualora lei decidesse…” - aspetti che ho perso il filo, purtroppo…. - “Ben comprenderà che trattasi di una questione puramente economica” - riferita al fatto dei duemila euro di spesa che ormai è venuta a costare quell’opera e non millecinquecento come diceva lei…
Alloro: Chi, chi ha detto?
Castagna: …millecinquecento… pardon, ah, duemila, pardon.
Alloro: Riferisca giusto, per cortesia.
Castagna: Pardon. La leggevo qua. “Ben comprenderà che trattasi di questione puramente economica. Con immenso piacere saremmo lieti di reinstallarla qualora lei decidesse di donare al Comune opera analoga”. A questa corrispondenza non è arrivata nessuna risposta. Comunque, aldilà…
Alloro: Mi scusi, assessore…
Castagna: … i consiglieri di maggioranza sarebbero dell’idea di dare parere favorevole alla vostra mozione qualora si tirasse via la dicitura “ripristinare con urgenza”.
Alloro: Chiedo la parola.
Furlani: Prego, consigliere Alloro.
Alloro: Visto che lei ha citato parte di una corrispondenza intercorsa tra la signora Bedeschi e l’Amministrazione comunale faccio altrettanto. Questa è del 4 agosto 2011. “Egregio sig. Sindaco” – salto il preambolo – “Nel frattempo le anticipo per email il motivo per cui la cercavo, e cioè che, anche su suggerimento dell’assessore Castagna con il quale ho avuto alcuni contatti e che avevo sentito pochi minuti prima di cercarla telefonicamente, sono gentilmente a chiederle di nuovo cosa intende fare della mia opera appositamente realizzata per la facciata della Biblioteca di San Martino. Sono ad esprimere tutta la mia perplessità non solo sui tempi burocratici visto che la delibera sulla spesa risale a molto tempo fa, ma, soprattutto, sulla reale volontà di voler ricollocare l’opera al suo posto. Durante questo lungo tempo, intendo da quando Lei mi ha personalmente assicurato il riposizionamento dell’opera e seguente delibera, sono stata contattata per domande come: “Lei gradirebbe essere presente al momento del montaggio?...” oppure recentemente al tecnico che seguirebbe il lavoro, dopo circa due anni: “ma quanta luce fa un neon, perché con la nuova illuminazione forse non si vede più e magari bisogna spostarlo…” E intanto il tempo passa… Tengo a precisare che l’opera è stata realizzata per quel preciso spazio, e non è quindi posizionabile altrove, e che la luminosità dell’opera stessa fa parte della mia personale scelta artistica con le conseguenti valutazioni tecniche che fanno sempre parte del mio lavoro. Ora, scusandomi per questa mia insistenza che spero espressa con sufficiente cortesia, Le rinnovo la mia richiesta di chiarezza sulla volontà del tutto, richiesta che purtroppo ho già fatto precedentemente, sia a voce che con una lettera a Lei indirizzata. Scusandomi ancora per un’insistenza che non mi è propria ma conseguente alla situazione in atto, la ringrazio , la saluto, cordialità”.
Ora, dal regolamento sulle mozioni, è possibile emendare il testo e c’è una procedura da seguire. Invito il presidente del Consiglio Comunale a far seguire la procedura in caso di emendamenti, dopodiché… E’ chiaro che se, caro assessore Castagna, togliere la parola “con urgenza” vuol dire rimandare sine die questo ripristino che è stato promesso in un Consiglio Comunale del 2009, io personalmente – ma poi c’è il giudizio dell’aula – mi opporrò all’emendamento. Tanto più che si tratta di un impegno formale dell’Amministrazione comunale preso in più sedi; si tratta di una persona – l’artista – che si sente letteralmente presa in giro; si tratta di un’azienda che ha sponsorizzato la realizzazione di un’opera, l’ha donata alla comunità e si vede essa pure, non so come dire se non presa in giro da questo continuo atteggiamento dilatorio.
Furlani: Benissimo. C’è anche l’assessore Gaspari che vuol fare un intervento. Prego.
Gaspari: Allora, innanzitutto io preannuncio che non parteciperò al voto di questa mozione perché ritengo che una mozione che ha un oggetto come questo – apro parentesi: non entro nel merito se si tratta di opera d’arte o meno perché ritengo di non avere le capacità tecniche per giudicarlo – però tuttavia ritengo che questo momento star qui a impegnare il Consiglio comunale con una mozione del genere sia quantomeno una provocazione. Voglio dire, viviamo in una regione in cui ci sono 160.000 disoccupati, in cui 20 imprenditori – visto che l’assessore Alloro citava l’impresa che ha finanziato questa opera – 20 imprenditori nell’ultimo anno e mezzo si sono suicidati per la crisi, abbiamo 220 imprenditori, sempre per stare sul tema, in regione Veneto che si sono affidati ai servizi sociali per un’assistenza psicologica per colpa della crisi, e noi stiamo qui a discutere, scusate, veramente di una mozione che io ritengo provocatoria. Per cui non parteciperò al voto.
Alloro: Sono stato citato. Soltanto una breve chiosa per dire che se l’Amministrazione comunale avesse mantenuto l’impegno preso nel Consiglio Comunale del 2009 ci saremmo risparmiati tre interpellanze del consigliere Lonardi, una interpellanza del consigliere Toffalini. Per cui se c’è stato tira e molla non è stato sicuramente da questi banchi, ma dai vostri.
Furlani: Assessore De Santi.
De Santi: Anch’io non entro assolutamente nel merito della validità dell’opera perché non fa parte del mio bagaglio culturale valutare se questa è un’opera di alto livello o di basso livello e mi astengo dal farlo. Segnalo però che se la minoranza si adopera continuamente per questo tipo di realtà sembra quasi una minoranza non dico del tubo ma del tubo verde, scusatemi, perché i problemi di San Martino sono completamente altri. Come assessore al Bilancio assolutamente io sarò, per quanto mi riguarda, salvo un atto di imperio del sindaco che è libero di farlo, assolutamente contrario a far spendere all’Amministrazione in questo momento, in questo frangente – se verranno tempi migliori ben volentieri, lo dico con molta serenità ben volentieri – ma in questo momento per quanto mi riguarda duemila euro li adopero per il sociale, per quanti sono disoccupati, per le bollette che dobbiamo pagare, per quanti vengono all’ISAC a chiedere una mano dal Comune. Permettetemi, ma in questo momento io valuto queste priorità. Il resto siamo disponibili, parliamone, siamo persone, ripeto, se troviamo un accordo ben volentieri, ma le priorità del Comune di San Martino sono in questo momento senz’altro diverse.
Alloro: Presidente, posso?
Furlani: Prego, consigliere Alloro.
Alloro: Mi sarebbe piaciuto che l’assessore al Bilancio, ai Lavori Pubblici nonché vicesindaco avesse usato la stessa attenzione quando ha votato la spesa di 1989 euro per pubblicità su PerEsteso e In Cassetta, 450 euro per il concorso “Arreda il municipio” – che non mi pare siano lavori socialmente utili – 726 euro proprio qualche giorno fa ancora per PerEsteso “pubblicazione promozione attività culturali”, 2550 euro per gonfiabili, figuranti napoleonici, arti e mestieri medievali, eccetera eccetera. Quindi mi pare che sia evidente quanto sia strumentale e demagogica questa posizione.
De Santi: Io come risposta le dico solo una cosa. Lei ha mai pensato a quanti soldi ha speso lei quando era assessore? Si faccia il conto. Veda se ne spendiamo meno noi o più lei. Ma, detto questo che è normale dialettica, lei vada a vedersi la mostra che è adesso aperta – le che è aperto alla cultura, alle attività, dove l’attività culturale è il suo pallino – la invito a vedere la mostra che è allestita in questo momento a seguito di “Arreda il comune”. Vada a vedere e si renderà conto. Poi mi dica se sono soldi mal spesi.
Alloro: L’ho già vista due volte la mostra “Artisti a San Martino”, visto che l’ho avviata io, e forse sarebbe il caso che terminaste di fare le domandine “Sei andato”, “Non sei andato”. Sono affari miei.
De Santi: L’ho solo invitata.
Alloro: Grazie.
Furlani: Torniamo alla mozione. Prego, consigliere Tebaldi.
Tebaldi: Niente, facevo presente, in vista di questa nuova articolazione che riassume un po’ tutto il percorso di questa donazione, non è possibile fare nuovamente richiesta alla polizza assicurativa e si potrebbe risolvere il problema?
De Santi: Assicurare un bene dopo che è stato manomesso io penso che insomma, quantomeno, fare una polizza del genere e poi fare un intervento successivo, io penso che qualcuno venga a chiederci perché, insomma.
Tebaldi: No, no, non sto dicendo di assicurarlo. E’ che forse risultava regolarmente donata al Comune, questo, e quindi se in queste condizioni, diciamo, fosse possibile riscuotere il premio, non, chiaramente, assicurare una cosa oggi per…
Furlani: La mia proposta sarebbe quella… ah, consigliere Braggion, vuole dire due parole?
Braggion: Non sono parte in causa però intervengo lo stesso, perché non è che noi non abbiamo presente quali sono i problemi delle persone, insomma, anche perché siamo persone che vivono la società e sanno benissimo quali sono i problemi oggi. Noi siamo qui, siamo un’amministrazione e l’amministrazione si occupa sia dell’aspetto sociale, dell’aspetto culturale, dell’occupazione e così via e quindi io la vedo francamente demagogica questa cosa di buttarla sul fatto che non si può parlare di queste cose perché c’è gente che sta male. Sono d’accordo anch’io, voglio dire, che la gente sta male, però diciamo che questa mozione va a mettere i punti sulle i, a sottolineare un modo, cioè è emblematica di come si fa amministrazione. Qua si inventano delle cose. Giusto per non dire che “non la vogliamo mettere perché non abbiamo più soldi” si costruiscono tutta una serie di cose che poi Alloro, giustamente, va a dimostrare che sono un castello di carta, perché sono inesistenti, giusto per non dire “Guarda, nella nostra amministrazione questa cosa non ci interessa”. Questa è la questione. Che dopo si vada a spingere su Alloro per cercare di fare le domandine per metterlo in crisi, queste cose qui, francamente mi pare una barzelletta. Cioè: ammettete che questa cosa non vi interessava – un po’ l’ha ammessa De Santi, anche se non ha ammesso dell’opera, giustamente, su cui non vuole entrare nel merito – però, voglio dire, inutile attaccarsi a queste demagogie. Semplicemente si dice “Rispetto a questa mozione…”. Per cui non siamo legittimi a presentare qualsiasi tipo di mozione. Non è che dobbiamo presentare… se presentiamo la mozione sulla cultura vuol dire che non ce ne frega della gente come sta. Cioè, non stiamo nel in cielo né in terra. Cerchiamo di andare sul merito e volere votare la mozione così com’è, volete cambiarla, discutiamo sull’emendamento, ma non veniteci a dire che una minoranza che si occupa di una questione amministrativa è una minoranza che non ha ragione d’essere o che non ha ben presente la situazione. Voglio dire: non mi sembra corretto. Noi ci occupiamo di varie cose. Ci siamo occupati di sociale… ripeto: non mi sembra il caso. Stiamo sul merito, giudichiamo il merito senza tirare fuori discorsi dove noi sembra che siamo degli sciacalli che sulla pelle delle persone facciamo delle cose che non interessano. Secondo me è sbagliato questo modo di procedere. Quindi, ritorniamo alla mozione, siamo d’accordo, non siamo d’accordo, la votiamo, punto e basta. Evitiamo questi giri, insomma.
Furlani: Bene, allora io propongo un emendamento, vediamo se riusciamo a trovare una quadra, come si dice. Allora, praticamente, benissimo il testo iniziale della mozione. Dove c’è scritto: “impegna il Sindaco e la Giunta” io proporrei “a ripristinare l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune”. Toglierei solamente la parte “con ogni urgenza” per la motivazione che poi sono state espresse sia dall’assessore De Santi o comunque vedremo poi successivamente con le variazioni di bilancio perché la disponibilità economica può essere… non è ottima. Quindi insomma io proporrei appunto di impegnare l’Amministrazione a ripristinarla nei tempi appena disponibili e mi auguro questa proposta mia di emendamento…
Alloro: Sospendiamo un momento per confrontarci?
Furlani: Sì, prego, prego. Nel frattempo io scrivo l’emendamento.
[silenzio]
Furlani: Scusate un attimo. Una piccola osservazione, che mi ero anche dimenticato, perché qua… sì, sono un po’ stanco… l’emendamento è il seguente: “Impegna il Sindaco e la Giunta a ripristinare l’installazione in argomento con spese a carico del Comune”.
Alloro: Meglio ancora.
Furlani: Eh?
Alloro: Meglio ancora, dico.
Furlani: No, “com’era e dov’era” lo togliamo…
Alloro: “Com’era e dov’era” no.
Furlani: …perché è possibile trovare dei posti… soprattutto, visto il restauro dell’edificio qui dietro… vedremo, insomma, dai.
Alloro: Mi scusi, presidente. Allora, se la vogliamo svuotare del tutto...
Furlani: No, beh, non c’è niente...
Alloro: Se tira via il termine, per cui lo può fare anche nel 2099 , se Avesani e questa amministrazione sarà ancora sindaco…
Furlani: No, finché ci sono io…
Alloro: E tenga conto che, come ho già chiaramente espresso...
Furlani: “con urgenza”...
Alloro: No, io non sto dicendo “con urgenza”, quello è un altro discorso e lo affrontiamo. Ma se lei tira via anche “dov’era e com’era” ritorniamo nel circolo vizioso, fintamente vizioso, di cui prima ho letto il pensiero della signora Bedeschi. Cioè, l’opera va rifatta lì, non da un’altra parte. Se lei tira via “dov’era e com’era” ricominciamo il giro. Quindi, se lei vuole proporre l’emendamento di togliere quella parte lì, votiamo l’emendamento.
Furlani: Purché poi sia conclusa, mi auguro.
Alloro: Guardi che… Sembra che sia una colpa nostra. Non ci siamo, vero? E’ lei che fa parte di quell’amministrazione lì, non noi.
Furlani: E’ di tutti. “A ripristinare l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune”.
Alloro: Allora: noi riteniamo che debba essere indicato un termine. Quindi, per esempio, “entro l’esercizio finanziario 2013”.
Furlani: Eh, questo non posso assicurarlo…
Alloro: Altrimenti, non la rimetterete mai su. Quindi ci vuole un impegno. L’ha già preso il Sindaco un impegno nel 2009 e non l’ha mantenuto e il 2009... siamo nel 2012, fine, son passati diversi anni. Allora se accettiamo di “ripristinare l’opera entro l’esercizio finanziario 2013” va bene, non siamo mica qua col fiato sul collo. Sono passati tre, ne passa un altro ma lo facciamo. Ma se togliamo qualsiasi riferimento cronologico, non ci crediamo.
[silenzio]
Furlani: Ritiriamo l’emendamento e andiamo direttamente al voto della mozione.
Alloro: Con quale testo?
Furlani: Ritiriamo l’emendamento e il testo è quello della mozione.
Alloro: Con l’originale.
Furlani: “a ripristinare con urgenza senza ulteriori dilazioni” - la mozione l’abbiamo vista – “com’era e dov’era…”
Avesani: Cioè, in poche parole, se lei, con un pretesto, vuole indurre la maggioranza di questo Consiglio a votare quello che vuole lei, io gliela voto contro.
Alloro: E’ nel suo diritto, sindaco.
Avesani: Lo sto esercitando.
Furlani: Quindi passiamo alla votazione. Voti favorevoli 5, contrari 10, astenuti nessuno. L’assessore Gaspari è fuori… La mozione non è approvata.

giovedì 22 novembre 2012

Casette: promesse elettorali

Casette Marcellise. Immediatamente prima delle elezioni: il parco Jung delle meraviglie.



Poco dopo le elezioni: niente.


Ora: case.


lunedì 19 novembre 2012

Consegnata la prima Social card

Ma pensa: più di 13.000 abitanti, molte - purtroppo - famiglie in difficoltà, moltissimi ultrasessantacinquenni e la prima che riceve la social card  è una dipendente comunale che lavora all'URP!
E, molto premurosamente, il presidente dell'ISAC, Fabio Montoli, si è recato di persona nell'atrio del Municipio per consegnargliela. Fotografo al seguito, naturalmente.
Questo sì che è un bel servizietto al cittadino.




lunedì 12 novembre 2012

Film a San Martino e "Il Martino": coincidenze

Leggendo il sito Facebook del Comune di San Martino Buon Albergo.
Una vera fiction a puntate con colpo di scena finale.






venerdì 9 novembre 2012

Film a San Martino: dice Castagna...

11 ottobre 2012, cinema teatro E. Peroni. Prima dell'inizio del cineforum l'assessore alla Cultura, Vittorio Castagna, prende la parola e dice che certamente molti tra gli spettatori avranno saputo del trambusto nato in paese intorno alle riprese in corso da parte di una troupe cinematografica.

In effetti, spiega, "ci è stato proposto di ospitare la troupe" che sta girando questo thriller con sfumature noir in alcune località del nostro Comune e dei paesi limitrofi e, nell'ottica di promuovere il turismo, "abbiamo accettato".

In cambio, continua, oltre alla ripresa di alcuni scorci del territorio comunale e ai ringraziamenti al Comune nei titoli di coda, abbiamo ottenuto - prima della consegna del film alla RAI - una proiezione in anteprima qui al Peroni per gli abitanti di San Martino Buon Albergo.

Ohibò, la notizia ci incuriosisce. Immaginiamo che accettare di ospitare la troupe significhi sostenere in tutto o in parte i costi sostenuti dalla produzione per vitto e alloggio di tecnici, attori e comparse. Immaginiamo che tra la casa di produzione e l'amministrazione comunale siano intercorsi degli abboccamenti sfociati in accordi che definiscono puntualmente obblighi e diritti delle due parti in gioco. Io pago questo, tu mi dai quello e quell'altro.

Si può discutere di priorità e opportunità di una tale scelta, ma amministrare le risorse economiche della comunità è, appunto, prerogativa principale del sindaco e della giunta.

Visto che si tratterebbe di fondi pubblici - cioè dei contribuenti - e di attività messe in essere a vantaggio della nostra comunità, il giorno dopo abbiamo presentato richiesta di accesso agli atti per conoscere nel dettaglio oneri ed onori.

Ebbene, sorpresa!, l'ufficio competente, con prot. n. 19605 del 29 ottobre 2012 , ci informa che "agli atti del Comune non sussistono documenti con tali contenuti". Niente contratti, niente accordi, niente convenzioni, niente di niente.

Ma come? E l'ospitalità della troupe? E la proiezione in anteprima? E la promozione del territorio?
Se non c'è niente di scritto, come e con chi hanno stipulato gli accordi? E i denari, come fa il Comune a tirarli fuori? Difficile immaginare che, senza ricevere il becco d'un quattrino, i produttori del film diano quanto illustrato da Castagna.

Ma, allora, cos'ha raccontato l'assessore?

A noi pare che delle due una: o Castagna ha "messo il cappello" su una cosa in cui il Comune non c'entra per nulla, oppure il Comune c'entra e l'assessore ha riferito il vero.

In questo caso, però, visto che di ufficiale non c'è nulla, come sono andate veramente le cose e con quale modalità sarebbero stati erogati i fondi?

giovedì 25 ottobre 2012

Installazione Bedeschi: mozione contro il muro di gomma

Per chi non ha voglia di andarsi a leggere l'opuscolo "Avesani e l'arte del faremo", pubblicato nel post del 21 marzo 2012, offriamo un moderatamente breve riassunto delle puntate precedenti. Che, grazie al funambolico Avesani, sono davvero tante (ed ecco spiegato quel "moderatamente").

Nell'ormai lontano 2009, durante il montaggio di due fari sottogronda sulla facciata della biblioteca comunale, il sindaco Avesani e l'assessore ai Lavori Pubblici De Santi ritennero indispensabile (?!) rimuovere l'installazione luminosa che da circa due anni campeggiava sullo spigolo dell'edificio prospiciente il Municipio e che, purtroppo, nell'operazione venne irrimediabilmente danneggiata

Pochi giorni dopo il consigliere comunale Lonardi interpellava il sindaco chiedendo l'immediato ripristino dell'opera.

L'amministrazione si informò e appurò che, come sostenuto da Lonardi, si trattava effettivamente di un manufatto eseguito per la mostra "Itinerarte" organizzata nel maggio 2007 sotto l'egida dell'assessorato alla Cultura, in seguito donata alla comunità di San Martino Buon Albergo dalla ditta Fimauto per i 25 anni di presenza nel territorio comunale.

Preso atto dell'abbaglio e per scongiurare le dimissioni immediate minacciate dall'assessore alla Cultura Alloro, nel Consiglio comunale del 9 novembre 2009 il sindaco Avesani fece la sola cosa giusta da fare: cospargersi il capo di cenere e promettere la subitanea reinstallazione dell'opera, salvo la volontà dell'artista di una diversa collocazione nell'ambito degli edifici di proprietà del Comune.

Da allora sono passati tre anni, durante i quali i nostri amministratori hanno inscenato un indecoroso tira e molla, in cui di notte volenterose Penelopi disfacevano quanto promesso alla luce del sole.

Una delibera di giunta esecutiva (gennaio 2011) che incaricava l’ufficio competente di provvedere al ripristino dell’opera, altre tre successive interpellanze (Lonardi, maggio 2011; Lonardi, marzo 2012; Toffalini, settembre 2012) e una severa lettera di richiamo della signora Bedeschi non sono bastate: Avesani e il nuovo assessore alla Cultura Castagna hanno continuato ad opporre un autentico muro di gomma costruito con le scuse più incredibili (“stiamo aspettando la disponibilità della signora Bedeschi”, "la donazione non è stata mai accettata", "l'opera d'arte non mai stata acquisita al patrimonio comunale e quindi l'assicurazione non risponde").

A forza di ripeterle, queste fandonie sono diventate per Avesani e Castagna delle verità inossidabili, sfociando addirittura nel paradossale "è colpa di Lonardi, perché quand'era sindaco non ha fatto ciò che avrebbe dovuto". Dimenticando che la donazione è stata accettata tre giorni prima delle elezioni del 30 maggio 2007 che hanno portato Avesani a Palazzo Ferruzzi.

Quindi, ammesso che l'iscrizione all'elenco delle opere d’arte e monumenti inventariati si dovesse davvero fare (ma nessuno dei monumenti cittadini è inventariato!), il compito non sarebbe certo spettato a chi aveva appena lasciato la poltrona di primo cittadino bensì, casomai, a colui che gli era succeduto.

Tutte fanfaluche, dicevamo; scuse puerili e raffazzonate che non reggono alla prova dei fatti. L'esame degli atti ci ha permesso di scoprire che:

1) la donazione è stata accettata ufficialmente dal Comune;
2) non c'è alcun elenco di opere d'arte e monumenti al quale iscrivere l'opera donata, per cui, quand'anche si fosse dovuto e voluto, non si sarebbe potuto farlo;
3) non c'è alcuna corrispondenza tra il Comune e l'assicurazione per il risarcimento del danno, per cui l'affermazione che "l'assicurazione non paga perché l'opera non compare tra i cespiti comunali" è priva di fondamento.

Insomma, è tutta una gran balla, un arrampicarsi sugli specchi per non fare la sola cosa giusta e opportuna per la comunità, per l'artista, per la ditta che ha pagato, per gli organizzatori della mostra “Itinerarte”, per la dignità stessa del sindaco che promette e non mantiene: rimettere l'opera com'era e dov'era a spese del Comune.

Per porre fine al balletto e costringere finalmente i colleghi che occupano i banchi della maggioranza ad assumersi le proprie responsabilità di fronte ai Sammartinesi, lunedì 22 ottobre i consiglieri comunali del Gruppo Daniele Grandi hanno presentato una mozione con la quale si impegna il sindaco e la giunta al ripristino immediato dell'opera d'arte.

La mozione dovrà essere messa all'ordine del giorno del primo Consiglio comunale utile e comunque non oltre 30 giorni dalla sua presentazione.

Ecco il testo del documento.

 MOZIONE

IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che nella seduta di Consiglio Comunale del 16/11/2009 il sindaco Avesani, rispondendo ad interpellanza del consigliere Lonardi in merito alla rimozione dell’opera d’arte in oggetto ha dichiarato testualmente che «è stata una decisione frettolosa motivata dalla non conoscenza e del valore artistico dell’opera e del contesto del quale essa è frutto. A seguito delle sollecitazioni pervenuteci (…), la scelta è stata riportata all’attenzione della Giunta che ha giustamente riconsiderato la scelta operata ed ha subito dato mandato all’Assessore alla Cultura di prendere contatti con l’artista per verificare la possibilità di ricollocare l’opera al suo posto»;
Dato atto che la Giunta Comunale, con delibera n. 11 del 21/01/2011 esecutiva a norma di legge, «per sottolineare la necessità di provvedere per rispetto dell’artista, per abbellire la facciata e per ricreare il gradevolissimo effetto visivo del neon acceso nelle ore serali», ha invitato il responsabile dell’Ufficio competente ««ad attivarsi affinché l’opera artistica realizzata dalla Signora Manuela Bedeschi venga riprodotta e ricollocata sulla facciata dell’edificio che ospita la biblioteca comunale»;
Considerato che nel Consiglio comunale del 15/03/2012, rispondendo ad una successiva interpellanza del consigliere Lonardi relativa alla mancata esecuzione della citata delibera di Giunta, il Sindaco ha dichiarato quanto segue:
a)      «Poiché all’epoca della donazione il Consigliere Lonardi era Sindaco, sarebbe meglio chiarire a lui il motivo per cui questa opera d’arte non risulta nel patrimonio del Comune né quale bene mobile, né immobile. Non risulta agli atti alcun riscontro della donazione della signora Bedeschi e come lui stesso sa, ogni donazione, anche di modico valore, deve essere accettata dall’ente ed entrare nel patrimonio dell’ente (articolo 782 del Codice Civile) altrimenti la donazione è nulla»;
b)      «di fronte ad un’ingente spesa da fare ricadere sui cittadini che rappresento, mi sono posto una domanda: “Ma se è un’opera d’arte, alla donazione sarà seguita l’accettazione, all’accettazione sarà seguita l’acquisizione nel patrimonio dei beni mobili e ricadrebbe nella copertura assicurativa in essere per il patrimonio comunale.” Ecco Consigliere Lonardi, quando Lei era Sindaco tutto ciò non è avvenuto. Alla data odierna di attestazione scritta anche dell’ufficio economato non risulta, né mai accettata l’opera donata, né entrata nel patrimonio del Comune. A ciò segue che all’accidentale rottura non ha potuto seguire neppure la denuncia assicurativa per il risarcimento. Le pare opportuno che per tutte queste mancanze della sua ex Amministrazione noi oggi facciamo ricadere sui cittadini la spesa di tale bene?»;
Dato atto che dall’esame degli atti è emerso quanto segue:
a)      la formale accettazione della donazione dell’opera d’arte è avvenuta con lettera a firma dell’assessore alla Cultura Roberto Brangian prot. 2591 del 25/05/2007 conseguente ad analoga direttiva di Giunta comunale;
b)      come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17962 del 5/10/2012, non esiste alcun elenco di monumenti ed opere d’arte iscritte al patrimonio comunale al quale si sarebbe dovuta aggiungere l’installazione artistica in parola;
c)       che, in ogni caso, eventuali atti prodromici all’iscrizione di tale cespite al patrimonio comunale successivi alla data 27/05/2007 sarebbero stati di competenza dell’amministrazione insediatasi in data 1/06/2007;
d)      come da comunicazione del competente ufficio prot. n. 17801 del 4/10/2012, non esiste alcuna corrispondenza intercorsa con la compagnia assicurativa in merito all’opera d’arte di cui si tratta;
Dato atto che non risulta fondata, pertanto, nessuna delle circostanze burocratico-amministrative addotte dal sindaco Avesani a motivazione del mancato ripristino dell’opera d’arte;
Considerato che tali motivazioni asseritamente ostative sono comunque tutte posteriori sia al Consiglio del Comunale del 16/11/2009, sia alla delibera di Giunta Comunale n. 11 del 21/01/2011, con le quali il Sindaco e la Giunta hanno assunto pubblicamente e formalmente precisi ed irrevocabili impegni circa il ripristino dell’opera d’arte;
Ritenuto che, in ogni caso, la tutela del patrimonio storico-artistico e monumentale della comunità non possa essere affidata unicamente ai rimborsi assicurativi eventualmente spettanti, ma sia preciso dovere dell’amministrazione comunale farsene carico almeno con la stessa cura e sollecitudine prestata alla manutenzione di altri beni pubblici;
Valutata la modesta entità della spesa a carico dell’Ente, pari a circa 2000 euro;
Ritenuto non ulteriormente procrastinabile rimediare al depauperamento del patrimonio artistico della collettività derivante dalla rimozione e dal danneggiamento dell’opera, con ciò onorando gli impegni assunti dal Sindaco in Consiglio Comunale e dalla Giunta con propria delibera esecutiva;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a ripristinare con ogni urgenza, senza ulteriori dilazioni, l’installazione in argomento com’era e dov’era con spese a carico del Comune.

venerdì 3 agosto 2012

A proposito di meritocrazia e di efficienza




Il "declassamento" del responsabile del Settore Servizi Culturali del Comune di San Martino Buon Albergo, Giorgio Penazzi, indigna la società civile e porta ancora una volta sotto i fari dell'opinione pubblica la deprecabile manovra appena portata a compimento dall'Amministrazione comunale.


Alcune persone hanno distribuito ieri sera, al pubblico convenuto all'Arena Estiva per assistere allo spettacolo del comico Paolo Rossi, il volantino che pubblichiamo qui sopra, creando curiosità e riprovazione intorno ad una iniziativa che i membri della Giunta speravano passasse sotto silenzio.

Fa piacere prendere atto di questo moto spontaneo di ribellione contro quello che viene percepito come un provvedimento ingiusto e penalizzante verso un funzionario che si è distinto per intelligenza, capacità, dedizione e spirito di continua innovazione, contribuendo in modo determinante a far raggiungere all'offerta culturale del nostro Comune i livelli di eccellenza che vengono unanimemente riconosciuti.

Dunque non si tratta più solo di una questione interna al Consiglio Comunale, al tutto sommato prevedibile gioco delle parti, bensì di una iniziativa popolare che svergogna i giochi di potere fatti sulla pelle altrui.

Dopo aver tagliato i fondi alla Cultura, Avesani e De Santi hanno tagliato il Settore Servizi Culturali e penalizzato, professionalmente ed economicamente, chi lo ha fatto crescere e prosperare.

E se la scusa è quella del risparmio economico, per quale motivo, prima di tagliare fondi alla cultura e chi la promuove, la Giunta non ha cancellato l'inutilissimo consiglio di amministrazione di Archimede Servizi? Ah, già, quelli sono uomini di Avesani. E allora abbiamo capito tutto.

Se d'ora in avanti avremo iniziative culturali meno numerose e di qualità inferiore, se saremo insomma tutti un po' più poveri, sappiamo chi ringraziare.



giovedì 2 agosto 2012

L'intuitus personae ha colpito!

Finalmente il sindaco Avesani ha nominato il "suo" dirigente. L'intuitus personae, novello Cupido, ha scoccato la freccia e raggiunto il bersaglio.

Vi chiedete com'è andata la selezione interna? E' presto detto.

Nella determina del Responsabile del Settore Personale n. 555 del 31/07/2012 si legge che "sono pervenute complessive n. 1 domande"; che "l'unica domanda pervenuta è risultata in possesso di tutti i requisiti richiesti" e che, pertanto, "in esito alla valutazione operata dal Sindaco la Sig.ra Cucci Dott.ssa Antonietta (...) è risultata essere il soggetto idoneo al conferimento di incarico a termine (...) di funzioni dirigenziali connesse alla figura di Responsabile dell'Area Amministrativa dell'Ente".
Dato atto di questo sopra, si impegna la maggiore spesa conseguente nei competenti capitoli di spesa del personale.

Ma guarda un po': tutto come avevamo previsto.

Consigli per la lettura: il box intitolato "La pianta organica si rinnova e l'opposizione parla di 'penalizzazioni'" pubblicato a p. 23 de L'Arena del 2 agosto 2012, che riportiamo di seguito, e il nostro post "Dirigenti, intutus personae e spoil system".


Clicca sul link per vedere la determina del Responsabile del Settore Personale n. 555 del 31/07/2012.

http://sac4.halleysac.it/c023073/de/at_p_deter_dettag.php?x=a2be857e849530e3a2a532ed771fad0a&ATPRSER=3757&pag=&ATPRUOR=&ATPRPRD=&anno_determinazioni=&determinazione_dal=&determinazione_al=&ATPRGDE=&ATPRCUF=#