A corto di idee, in crisi di
consenso, stizzito e incavolato con il paese ingrato che non capisce quanto
bene egli abbia fatto e sia in procinto di fare a San Martino Buon Albergo
(occhio all’ombrello di Altan), Avesani non sa più a che santo votarsi per
cercare un po’ di visibilità sul servizievole quotidiano, sempre pronto a correre
in soccorso del moribondo.
Così, in un pomeriggio di vena
creativa, lui e De Santi si sono inventati la preinaugurazione della piastra di
cemento che ha occupato buona parte del verde del parco del Campagnol.
I lavori non sono conclusi e le
aiuole sono ancora tutte transennate, tuttavia, con la scusa di consentire il
transito dei residenti nelle case prospicienti, in quattro e quattr’otto l’amministrazione
uscente ha messo in piedi la farsa della preinaugurazione «perché quella vera
la faremo più avanti, tra un mese, un mese e mezzo», ha dichiarato candidamente
Avesani. Altro giro, altro regalo. Venghino,
siore e siori, a vedere la donna cannone e l’orso ballerino!
Inutile chiedersi se le persone
non potevano continuare a transitare sui vialetti percorsi finora oppure se non
era sufficiente rimuovere una transenna senza imbastire la risibile sceneggiata
a cui abbiamo assistito sabato mattina. Questo sarebbe stato sensato, ma
l’effetto propaganda dove lo mettiamo?
Ecco, allora, che qualcuno in
fretta e furia attacca con lo scotch un bel manifestino sul cancelletto
d’ingresso di tutti i condomini del quartiere per invitare la cittadinanza
all’inaugurazione dell’intervento «che riqualifica il quartiere» e parte il
giro di sms per assicurare alla cerimonia una decente cornice di pubblico
amico.
Orario programmato: le 11 del
sabato mattina. Certamente per una fortuita coincidenza, in concomitanza e
nello stesso luogo del mercato rionale. La possibilità che all’inaugurazione
potessero partecipare anche i clienti delle bancarelle non aveva nemmeno
sfiorato la mente dei nostri amministratori, così come che vi potesse essere un
certo conflitto d’interessi (grosso come una casa) del sindaco che, bardato
della fascia tricolore, chiede ai genitori bimbi «in prestito per tagliare il
nastro» (penoso!) e la stessa persona che, in veste di candidato sindaco alle
prossime elezioni amministrative, un minuto primo e un minuto dopo il teatrino
stava sotto il gazebo lì accanto a farsi propaganda. Del resto, Avesani è della
scuola di Berlusconi, che di conflitto d’interessi e sceneggiate è maestro.
Bene hanno fatto gli altri
candidati sindaci, assai meno favoriti – per usare un eufemismo – dalla stampa
locale, a presenziare alla mesta messinscena, se non altro come deterrente alla
ormai proverbiale eleganza del primo cittadino in scadenza, che alle Case Nuove
bolla come «gentaglia» i concorrenti, in consiglio comunale definisce
«stronzate» i volantini delle altre liste e spiega, in un finale
scoppiettante, che un candidato consigliere in lista altrui «al posto della faccia
ha il c...».
Del resto, la classe non è acqua
e gli imprenditori, quelli "a disposizione dell’amministrazione" e quelli con
contratto di co.co.co., di classe ne hanno da vendere.
Il giorno prima il Comune ha
posizionato, nell’aiuola in Via Piave fronte Via Gottardi, un grande telo con la
planimetria del progetto di risistemazione della via. Una struttura analoga è
spuntata alle Casette, per annunciare la realizzazione di uno spazio che
dovrebbe sostituire quello del campetto di calcio “rubato” ai ragazzi del
quartiere e svenduto alla metà del prezzo per costruirci sopra altre case.
Occhio al condizionale: dovrebbe.
Perché entrambi i teloni non parlano di date di inizio lavori. «A giorni
iniziano», dicono gli amici degli amici. «Sono cartelli di cantiere», tuonano i
compagni di merende. In verità, è l’ultima furbata con cui si cerca di gettare
fumo negli occhi dei Sammartinesi, cantando all’unisono a squarciagola il
ritornello del “faremo, faremo, faremo”.
Anzi, la penultima furbata,
perché l’ultima conosciuta è l’asfaltatura di Via XX Settembre, che inizierà –
guarda caso – mercoledì 2 maggio. Si vota il 6 e il 7 maggio, ma non c’entra. C’è
da ridere, come nei film di Totò: «vota Antonio, vota Antonio».
Le malelingue dicono che da qui
al 6 maggio Avesani ha in programma altre cinque-sei “inaugurazioni”, una al
giorno, perché il ferro
va battuto quando è caldo.
Tiriamo a indovinare:
1)
avvio della bitumiera che asfalterà Via XX Settembre
preceduta dalla banda comunale;
2)
posa della prima pietra della piscina «che non ci costa
niente» (a parte i 250.000 euro all’anno per 20 anni);
3)
inaugurazione trionfale dei nuovi sensi di circolazione
in zona Casette;
4)
inaugurazione del sistema di autoprestito in biblioteca
(progetto avviato dall’ex assessore Alloro);
5)
inaugurazione dei lavori di sistemazione del
giardinetto pubblico di Via Municipio a Marcellise;
6)
inaugurazione della pista ciclabile di Via Terreno.
Sulle probabilità di azzeccarne
qualcuna siamo cauti perché, come si è visto, la fantasia del Trio Peldoca
Avesani, De Santi, Gaspari è superiore a ogni aspettativa.