«Avesani ha trasformato San Martino nel paese delle
buche»
Ecco cosa dicono i Sammartinesi a L’Arena
L’Arena di giovedì 5 aprile (Provincia, p. 24) ha pubblicato
un articolo nel quale si riporta il “voto” che gli abitanti di San Martino Buon
Albergo danno ai cinque anni di mandato dell’amministrazione PDL e LEGA guidata
da Avesani.
Quello che ne esce è il ritratto impietoso di un paese
disastrato, in cui le meraviglie promesse sono inghiottite dalla triste
realtà. Leggiamo le parole riportare da Vittorio Zambaldo.
Il primo intervistato commenta: «Il sindaco Avesani è
come Tosi perché ha avuto la strada spianata dalle amministrazioni precedenti
che hanno fatto i progetti e lui li ha conclusi. Bravo a portare a termine
tutto, ma il bello viene adesso, quando si tratta di metterci del proprio».
Il secondo è addirittura furioso: «Basta guardare come
siamo ridotti per capire che è ora di cambiare: marciapiedi impraticabili,
rischi di cadere a ogni passo, strade piene di buche. Non se ne può più».
Il terzo si chiede: «Da 40 anni parlano di piscina e
decidono di farla adesso: con che soldi?». Ci prova, il giornalista, a fargli
cambiare idea assicurandolo della bontà del progetto piscina (“Inutile dirgli
che c’è stata una gara e un´associazione temporanea d’imprese si è aggiudicata
la costruzione a proprie spese”), perché l’interessato conclude: «Finché non
vedo non credo» e torna alla carica sulle strade colabrodo «che sono una
vergogna» annunciando: «ho già deciso chi voterò».
Interessante l’opinione del giovane rumeno in Italia
da sei mesi ospite del fratello a San Martino: «Conosco poco. Ho visto tanti
volantini dove si dice che si vuole costruire una piscina e mi sembra una cosa
bella per i giovani».
Una ragazza russa dice: «Chiederei al nuovo sindaco di
cambiare l’asfalto delle strade e poi di garantire più sicurezza».
Uno studente universitario: «Vivo poco in paese perché
la maggior parte del tempo lo passo in città, ma qui apprezzo molto la
biblioteca e le opportunità che ci dà di studiare e le iniziative del teatro.
Mi aspetto molto anche dalla piscina e che si dia spazio ai giovani volonterosi
che vogliono impegnarsi per il proprio paese».
Finalmente una sostenitrice del sindaco Avesani: «Non
ho proprio paura di dirlo, che lo voterò. Mi ha aiutato molto, per la
disabilità di mio fratello e per trovare lavoro. Se devo fare un appunto alla
sua amministrazione, devo ricordargli che strade e marciapiedi fanno davvero
schifo».
L’articolo riporta anche le impressioni di una signora
che «non sa ancora per chi voterà, ma non è scontenta dell´attuale
amministrazione».
Infine, la proposta di un negoziante: «A San Martino
Buon Albergo bisognerebbe impegnarsi soprattutto per dare posti di lavoro alla
gente e mettere in sicurezza le strade».
Dalle interviste, dunque, emergono scarsi entusiasmi quando
non solenni bocciature per l’operato della giunta Avesani.
Registriamo un apprezzamento per i servizi culturali e
per i servizi sociali (ma questi c’erano anche prima); il resto è una valanga
di critiche, oltremodo significative perché colpiscono quello che secondo
Avesani, De Santi e Gaspari è il cardine della campagna elettorale, ossia i
lavori pubblici, il “ciò che abbiamo fatto” strombazzato dal giornaletto
comunale (pagato dai contribuenti) propinatoci in tutte le salse.
Il tasto della piscina, su cui da mesi sta battendo furiosamente
la macchina di Avesani, non ha sfondato nel cuore dell’opinione pubblica. Alle
forti perplessità di qualcuno si affiancano le speranze di altri, mosse – però
– più dal pressing della propaganda che da un reale convincimento.
Quasi tutti gli intervistati, invece, mettono il dito
nella piaga: lo stato pietoso in cui versano strade e marciapiedi, mettendo a
nudo il triste bilancio di un’amministrazione inefficiente e incapace di
programmare perfino la manutenzione dell’esistente, che ha pensato di trovare
nella progettazione di opere faraoniche la chiave del proprio successo.
Probabilmente qualcuno, in comune, cercherà di correre
ai ripari e dopo l’articolo di ieri l’assessore De Santi avrà fatto accendere
le bitumiere. Forse qualche scarriolata di asfalto, a una settimana dalle
elezioni, verrà messa giù, magari a macchia di leopardo tra una frazione e un
quartiere per non scontentare nessuno.
C’è da scommettere che, come per incanto, prima
dell’apertura dei seggi verranno (forse) conclusi i lavori dell’area mercatale
del Campagnol e della ciclabile per Marcellise.
Ma sarà troppo tardi: i Sammartinesi non si faranno
infinocchiare dalle furbate dell’ultimo momento.
La prima grande opera pubblica dei prossimi cinque
anni dovrà essere, da subito, la manutenzione del patrimonio pubblico: strade, marciapiedi,
edifici, parchi e giardini, cioè i luoghi dove vivono quotidianamente le
persone.