Su L'Arena
di oggi si legge una bella notizia per Marcellise e per San Martino Buon
Albergo: la Fondazione Cariverona diventa, di fatto, soggetto di riferimento
della Fondazione Angelo e Lina Invernizzi e, quindi, di Villa Il Girasole. Finalmente,
dopo tante parole, sembra che sia la volta delle cose concrete.
Complimenti soprattutto alla signora Lidia Invernizzi, che con tenacia
invidiabile e accorta lungimiranza ha trovato uno sbocco felice a questa
vicenda.
L'epoca degli annunci, del faremo, è finita.
Fine ai
protagonismi, più mediatici che sostanziali, del sindaco di San Martino Buon
Albergo, al quale gli attori dell’operazione non hanno assegnato alcun
posto nella nuova Fondazione. Nessun rappresentante del Comune di San Martino Buon
Albergo siede, infatti, nel consiglio di amministrazione. Qualcosa vorrà pur dire. Un autentico schiaffo
per chi si è sempre proposto come motore e demiurgo di tutto quanto accadeva intorno alla
Villa.
Facile
immaginare che ci saranno, tra la Fondazione e il Comune, collaborazioni e
convenzioni. Il presidente Paolo Biasi parla già di contatti avviati col sindaco di San Martino, ma l’accesso alla sala
comando per Avesani sembra preclusa.
Fine anche,
pare, dei fumosi progetti che volevano fare della villa un centro studi
internazionali per le energie rinnovabili. Il futuro del Girasole torna ad
essere quello per cui quel patrimonio è naturalmente vocato, cioè un centro di
cultura, d’arte, di formazione e istruzione. Parole che fanno a pugni con gli
indirizzi della giunta Avesani.
C’è da
giurare che nei prossimi giorni cronisti zelanti cercheranno di lucidare un po’
l’immagine del sindaco con il solito articoletto. Chiacchiere. I fatti, quelli
veri, li fanno altri. Prima tra tutti la signora Lidia
Invernizzi, alla quale vanno ancora una volta i complimenti, un sincero
riconoscimento per il lavoro fatto e per aver conservato un patrimonio tanto
prezioso. A lei sì andrebbe consegnato il riconoscimento civico Il Martino.
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