venerdì 7 dicembre 2012

"Arreda il municipio": i giurati e il criterio di giudizio

Il concorso "Arreda il municipio", promosso dall'assessorato alla Cultura, ha lasciato qualche strascico polemico legato, soprattutto, al silenzio più assoluto sulla giuria che ha scelto le opere vincitrici e ai conseguenti timori sulla competenza e l'imparzialità del giudizio.
Sollecitati in questo senso da alcuni concittadini, abbiamo cercato di capire chi fossero i giurati, informazione che in queste occasioni viene sempre resa pubblica non solo per ovvi motivi di trasparenza, ma anche per dare lustro al concorso. Volete sapere, ad esempio, chi erano i giurati al concorso della Mostra del Cinema di Venezia anno 2012? Bastano due click e ecco la risposta.
Non è accaduto così per "Arreda il municipio". Nonostante l'impegno, non siamo riusciti a trovare in nessun luogo informazioni sui giurati. Perché questo silenzio?
Alla facile obiezione che non siamo al festival del Cinema di Venezia, rispondiamo che i principi di trasparenza e garanzia valgono dovunque e comunque, a maggior ragione nel caso di un concorso tutto gestito dall'Amministrazione comunale con premi finanziati con denaro dei cittadini.
Per arrivare a capo della faccenda abbiamo chiesto agli uffici competenti notizie sulla giuria, i criteri di selezione e i curricula dei prescelti; inoltre, abbiamo chiesto copia del verbale di aggiudicazione del concorso.
Il 3 dicembre scorso ci è stato risposto che la giuria - "individuata secondo un criterio di composizione mista, con rappresentanza politica e tecnica" - era così formata: Flora Dusiè, gallerista; Franco Casati, critico storico dell'arte; Maddalena Mantovani, responsabile Servizio Cultura, Vittorio Castagna, assessore alla Cultura;  Caterina Compri, consigliere comunale e capogruppo di maggioranza; il Sindaco dei Ragazzi.
Il concorso è stato indetto per "perseguire la finalità di scoprire e valorizzare i talenti artistici" (delibera di Giunta n. 190 del 5/10/2012) ma i vincitori sono stati selezionati "non già secondo stringenti parametri di tecnica artistica (tema che esulava dall'obiettivo perseguito), bensì secondo valutazioni discrezionali rimesse al personale apprezzamento".
A noi pare una contraddizione in termini. Come che sia, almeno adesso sappiamo, ma che che fatica farselo dire!
A noi non pare normale che si debba ricorrere alla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi (meno male che c'è!) per ottenere informazioni che dovrebbero essere di pubblico dominio.
Se ci fosse maggior trasparenza ne beneficeremmo tutti: la cittadinanza, i consiglieri di minoranza costretti a rincorrere le informazioni, gli uffici comunali che debbono rispondere. Ma i risparmi, com'è evidente a tutti, Avesani e De Santi preferiscono farli altrove, per esempio a spese della Cultura.
Del resto, da una maggioranza che - dopo aver cessato le trascrizioni letterali degli interventi (scelta che condividiamo) - non mette almeno on line le registrazioni delle sedute del Consiglio Comunale (nonostante le reiterate richieste della minoranza) non ha certo a cuore trasparenza e partecipazione.

In cauda venenum: c'è chi ci ha fatto notare che, a fronte delle 27 opere pervenute, due premiati su tre sono componenti di spicco del direttivo dell'associazione culturale che ha collaborato all'organizzazione del concorso. La stessa di cui il consigliere Compri è stata a lungo vicepresidente e l'assessore Castagna consigliere. La stessa cui la Giunta ha voluto venisse affidata la gestione della biglietteria del teatro togliendola ad altri. La stessa le cui iniziative vengono promosse sul bollettino comunale. L'unica che quest'anno ha avuto un aumento del contributo del Comune mentre le altre hanno avuto tagli. Ma è un caso.