venerdì 6 luglio 2012

Lettera anonima: una ferita non rimarginata

Riceviamo e volentieri postiamo:

Sono trascorsi quasi due mesi dalle elezioni amministrative a San Martino Buon Albergo. Sono state vinte, come è noto, dal berlusconiano Avesani, dal PDL, dalla Lega Nord e da alcuni pezzi di UDC. Ma su quella vittoria si stende ancora un’ombra di non poco conto.
Pochi giorni prima del voto è  arrivata nelle case di qualche centinaio (o più?) di cittadini, alcuni dei quali defunti da anni,  una lettera anonima, spedita regolarmente per posta, contenente accuse infondate, calunnie e ingiurie, contro Daniele Grandi e la sua Lista. L’obiettivo evidente era quello di delegittimare la persona e la professionalità del principale competitore di Avesani e dei componenti la sua Lista. Tutto condito da una perfetta sintesi di cascame clerico-fascista, di pregiudizi ideologici, di volgarità verdi-padane, di penose allusioni da bettola di infima categoria, di arroganza da destra illiberale.
Considerata la la gravità del fatto e vista la facilità e la rapidità con cui Avesani aveva accesso alle pagine del quotidiano L’Arena, ci si sarebbe aspettati una ferma e pronta condanna da parte del sindaco. Se non altro per distogliere il legittimo sospetto che poteva pesare sulla sua persona che quella indegna vigliaccata, chiaramente e oggettivamente tesa a favorirlo, fosse stata cucinata da gente del suo giro.
La condanna è giunta, ma dopo il voto, sotto forma di tiepido biasimo, nella prima riunione del neo eletto Consiglio comunale, seguita dalla cinica e sbrigativa osservazione che “la campagna elettorale era finita”. E quindi, lasciamo perdere e archiviamo.
Ma è proprio questo il punto. Non ha importanza sapere se quell’anonima (per ora) iniziativa abbia spostato dei voti. Ma certamente non può essere derubricata come un mezzo qualsiasi di propaganda elettorale.
Quella lettera ha infranto regole fondamentali dell’etica civica, della convivenza  sociale, ha disturbato il leale confronto democratico, ha insultato la buona fede dei cittadini, ha lasciato credere che ogni mezzo è lecito pur di vincere. Ha tentato di delegittimare una parte politica concorrente con calunnie e insulti. Senza il coraggio di metterci la faccia.
Come si sa, ogni violazione dei valori comunitari, porta in sé anche la propria sanzione. Coloro che hanno fatto, suggerito, o approvato quella lettera, hanno azzerato la loro credibilità politica.
È interesse di tutti che sia fatta chiarezza, se non altro perché nessun altro in futuro si permetta di fare simili porcherie.

Egidio Zusi